Lo stupore di automobilisti e motociclisti
Rimarranno in garage 9 cinquantini su dieci - da La Stampa del 30.06.2006
30 June, 2006
Esagerata, punitiva dei ceti deboli, inefficace ai suoi fini e forse incostituzionale. Sono i giudizi che ha sollevato la «misura tampone» ipotizzata l’altro ieri dall’assessore regionale all’Ambiente Nicola De Ruggiero. Per abbassare l’inquinamento dall’1 ottobre vorrebbe bloccare in tutto il Piemonte la circolazione dei ciclomotori a due tempi, motocicli ed automobili con motore classificato «pre-euro», «euro zero» ed «euro 1».
Si parla di 600 mila mezzi, quelli più inquinanti. In parte fanno parte di un parco vecchio, ma per quanto riguarda i ciclomotori non così decrepito. Alcuni sono stati venduti fino a poco tempo fa. La reazione degli utenti, degli addetti ai lavori, persino di rivenditori che avrebbero convenienza al ricambio, è critica.
Per primo interviene Giorgio Re, presidente dell’Automobile Club di Torino: «Siamo d’accordo - dice - a porre sotto controllo e ridurre le emissioni inquinanti. Ma questo deve avvenire in base alle norme già vigenti, senza penalizzare di più gli automobilisti. Pagano bollo, assicurazione, tasse sui carburanti. A Torino vivono nella città con più parcheggi a pagamento d’Italia. Ogni anno sborsano altri soldi per ottenere per le loro vetture il bollino blu, che certifica la compatibilità ambientale delle loro emissioni. Su 4 mila casi esaminati dall’Aci nel 2005, solo poche unità non erano accettabili. Gli altri erano compatibili. A questi ora dovremmo dire che non possono circolare? Mi parrebbe incostituzionale».
«Piuttosto - prosegue Re - si rendano più frequenti le verifiche e si facciano più controlli. Veda il giornale se riesce a farsi dire dai Vigili Urbani di Torino quanti verbali hanno spiccato contro gli inadempienti al bollino blu». Non è facile. All’«Ufficio verbali», rinviano all’«Ufficio Logistica e Sistemi», dove il dato non era ieri disponibile.
Anche fra gli autoconcessionari la proposta di De Ruggero suscita cautela: «Blocchiamo pure i rottami», dice un venditore dell’Autocrocetta, che nega il suo nome. «Così si movimenterebbe il mercato. Ma il blocco delle auto euro-1 sarebbe meglio farlo in modo graduale». «Perché - spiega Massimo Martotto di Autofrancia - sono state immatricolate fino al 1996. Ma al di là della convenienza per le vendite, penso che sia moralmente esagerato costringere a cambiare auto chi non ha soldi per farlo. Ci vorrebbero incentivi. L’assessore invoca un provvedimento troppo forte. E dubito che avrebbe risultati sull’ambiente, come hanno dimostrato i giorni a targhe alterne».
E’ concorde Giovanni Cavagliato, di Automar: «Chi ancora circola su euro-zero ed euro-uno non ha trovato denaro per cambiare. Bloccarlo senza offrirgli incentivi significa punire i meno abbienti. E poi dove finirebbero le auto come la mitica Cinquecento?».
Anche i motociclisti sono allibiti: «Scherziamo?», si chiede Luigi Guerriero, titolare di Moto e Moto: «I motocicli a due tempi euro 1 sono stati immatricolati fino al giugno 2005 e ora non dovrebbero più circolare?». «Significa - nota Mario Quattrocchi, di Moto-Quattrocchi - che il 90 per cento dei cinquantini starebbe a casa. E’ questo che si vuole? Si faccia chiarezza. Tanti ragazzi verrebbero penalizzati. Gli euro zero e gli euro 1 sono la maggioranza assoluta degli scooter a due tempi. Gli euro due circolano solo da due anni»