Una ciminiera di 62 metri
Case Passerini, Sesto ha deciso dove sorgerà l´inceneritore. Nascerà tra l´impianto di selezione e compostaggio e quello di trattamento dei fanghi che arrivano da San Colombano
06 July, 2006
<b>Gianassi: "Abbiamo deciso senza condizionamenti politici"
ILARIA CIUTI </b>
DISCUTI e discuti, si è deciso. L´inceneritore a Case Passerini si farà tra l´impianto di selezione dei rifiuti e quello di trattamento dei fanghi che arrivano dal depuratore di San Colombano, al di là del quale verrà trasferito da San Donnino il centro di recupero della raccolta differenziata. Siccome il territorio è del Comune di Sesto, la scelta che verrà proposta alla Provincia è del sindaco Gianni Gianassi sulla base dello studio condotto dal Quadrifoglio per conto dei Comuni soci. «Senza nessun condizionamento politico ma esclusivamente per motivi tecnici», sottolinea Gianassi. Il sindaco non allude alle vicende di Campi ma indirettamente sottolinea come la decisione non sia stata presa solo per far contenta la collega Fiorella Alunni che ha condizionato il sì all´impianto al suo spostamento da dove lo aveva previsto la variante provinciale, e cioè più in vista di Campi, tra la discarica e l´impianto di selezione.
Alla fine l´inceneritore non andrà né dove indicato dalla variante e neppure esattamente dove suggerito da Campi, oltre la stazione dei fanghi, più verso Firenze e più vicino all´autostrada. Venendo da Firenze sull´A 11, si incontreranno in successione: lo stoccaggio della differenziata, l´impianto di trattamento dei fanghi, l´inceneritore a tre linee, di cui una di riserva, con i camini dalla parte del fosso Reale e il più lontano possibile dall´autostrada e dall´ingresso a Firenze, l´impianto di selezione che verrà ristrutturato anche dal punto di vista estetico, infine la discarica che, una volta chiusa, si trasformerà in cinquant´anni in una qualunque collinetta verde.
L´altra novità è che l´inceneritore fiorentino - 60 metri di lunghezza della costruzione sul territorio, trenta di larghezza, tranne che nella parte verso il fosso Reale dove si aggiungerà il casotto per la produzione di energia elettrica largo altri 30 metri, e 62 metri di altezza per le ciminiere - avrà un doppio sistema di lavaggio dei fumi. «Sarà un impianto all´avanguardia, il primo a essere dotato di un sistema che costerà di più ma fornirà il doppio di sicurezza», commenta Livio Giannotti, direttore del Quadrifoglio. Quanto a Gianassi, sottolinea: «I Comuni devono prendere decisioni anche senza avere sempre le spalle coperte. Insieme agli altri Comuni abbiamo deciso di fare il termovalorizzatore, poi di farlo a Case Passerini. Ora Sesto si è assunto la responsabilità di decidere in quale punto esatto costruirlo e non in base a scambi politici ma nel luogo oggettivamente migliore: con tutti gli impianti allineati, nessuna distanza tra l´impianto che tratterà i rifiuti e quello che li brucerà». ».
Giannotti spiega come per ora il progetto dell´impianto sia solo di massima. Vi vengono indicati prima l´ingresso dei rifiuti, poi i forni, poi le caldaie, poi i doppi reattori (il primo lavaggio dei fumi), poi i doppi filtri a maniche (la seconda depurazione), infine il catalizzatore anti ossidi di azoto e i ventilatori che spingono i fumi su per i camini. Entro luglio la Provincia approverà la variante (lo spostamento dell´impianto da Osmannoro 2000 a Case Passerini) e non sembrano esserci dubbi che adotterà anche la località indicata da Gianassi e dal Quadrifoglio, non fosse altro perché sarà Sesto a dare la concessione edilizia e poi perché l´indicazione sembra conciliare le diverse esigenze. Dovrà poi essere l´Ato a aggiornare il piano industriale e assegnare la realizzazione dell´impianto a un soggetto che, secondo Gianassi, non potrà che essere «l´azienda pubblica di smaltimento».