Il «Porta a Porta» ci fa arrabbiare ma siamo campioni di riciclaggio
da La Stampa del 13.07.2006
13 July, 2006
Giuseppe Legato
Miracolo-Torino. Siamo primi tra le grandi città italiane nella classifica dei comuni ricicloni. In testa, in valore in assoluto, con il 35,7% di raccolta differenziata. Milano e Firenze sono lontane anni luce, Napoli e Palermo addirittura secoli. E li guardiamo tutti dall'alto. Quindi ci siamo: Torino si prende le sue soddisfazioni dopo le polemiche delle scorse settimane su questo diavolo di sistema «Porta a Porta» che sarà pure un po' invasivo, ma che sotto la Mole, a guardare i numeri diffusi ieri da Legambiente nel resoconto annuale sulle dinamiche del settore legato alla differenziazione dei rifiuti, ha raccolto più successi che critiche.
Partito soltanto in alcune zone della città corrispondenti a poco più di un decimo della popolazione, il «Porta a Porta» è entrato nella mentalità dei torinesi come una vera e propria sub-cultura. Un'impresa dunque bella e necessaria: «Se non fossimo partiti con queston sistema - spiegano dall'Amiat, la società che si occupa della raccolta e smaltimento rifiuti nella città di Torino - a quest'ora avremmo bisogno di una discarica di 4 milioni di metri cubi. Traduzione: riempiremmo lo stadio comunale di immondizia». Ben venga allora questo risultato.
I segreti? «Coraggio, coraggio, coraggio». Il direttore generale di Amiat Claudio Sola non ha dubbi: «Torino ha osato, molto e ancora di più di tante città italiane». Poi spiega: «Non mi risulta che Roma, Milano, Firenze e Napoli, abbiano avviato una tipologia di raccolta differenziata che coinvolga più di quei 125 mila abitanti di Torino al momento alle prese con il sistema domiciliare. Poi - aggiunge - nessuna di queste città lo ha messo in atto con la precisione e con la profondità che la città di Torino ha impresso al “Porta a Porta”. Qui si lavora con cinque tipi di differenziazione: carta, vetro, plastica, umido e indifferenziato. Non lo fa nessuno, oltre noi delle grandi città».
L'euforia per il risultato permette anche un'analisi più serena delle critiche che - in estrema sintesi - puntavano il dito sui cortili dei condominii invasi dai bidoncini e ridotti alla stregua di mini-discariche. Replica: «Alcune lamentele erano giuste, altre meno. La nostra forza e quella del Comune è stata quella di metterci a dialogare coi cittadini e - dove esistevano le condizioni per arrecare meno disturbo - siamo intervenuti».
E' un successo questo che si godono anche in Municipio. L'assessore all'Ambiente Domenico Mangone si dice «molto soddisfatto di questo riconoscimento che premia gli sforzi sostenuti soprattutto negli ultimi anni che ci ha portato a superare la fatidica soglia del 35% raggiungendo, nell'ultimo mese, il 36,6% di indice generale». Le prospettive sono quelle di un ulteriore miglioramento.
Dall’Amiat si apprende, difatti, che la prossima settimana, il «Porta a Porta» sbarcherà in altre zone della città: corso Grosseto, corso Vercelli, via Reiss Romoli, via Paolo Veronese: totale 25 mila abitanti.
Nelle zone in cui si è partiti da alcuni mesi con il nuovo sistema - e anche questo è da considerare - si è raggiunto il 55% di raccolta differenziata. Entro i primi mesi del 2007 invece il «Porta a Porta» sarà esportato anche nelle zone di corso Lecce e corso Potenza. Ci sono, dunque, i margini per un ulteriore risalita in classifica, necessaria perchè la discarica di Basse di Stura deve resistere fino al 2011, data in cui, approssimativamente, entrerà in funzione l'inceneritore del Gerbido. E Basse di Stura è alla soglia della chiusura. Al momento è previsto un «buco» tra la chiusura e l’entrata in funziuone del termovalorizzatore che potrà essere superato con artifici tecnici, ma se la raccolta differenziata rallentasse, il sistema andrebbe in crisi, e ci si dovrebbe rivolgere ai privati, con notevoli costi extra. L'invito di Amiat è quello di continuare su questa strada che ha portato a un buon risultato anche nella raccolta differenziata del legno con quasi 20mila tonnellate di materiale recuperato. Anche su questo siamo i primi in italia. E se a Torino ci si compiace per i numeri appena esposti, in cintura la soddisfazione è contagiosa. Carignano, è al 75% di differenziata: ottava posizione nella classifica assoluta italiana. A seguire Trofarello, Beinasco, Ivrea, Grugliasco e Orbassano quasi tutti sopra il 60%.