Grillo, il profeta della rumenta
Il comico contro l´inceneritore, in 10.000 l´applaudono in piazza. Beppe&Beppe testa a testa senza sconfitti: "Il sindaco ha fatto un po´ il Craxi e l´Andreotti ma c´è spazio per il dialogo" - da La Repubblica del 20.07.2006
20 July, 2006
<b>"Con Renzo Piano volevamo fare un museo della rumenta al Porto Antico"
"A Ferrara si sono chiusi dentro, a Firenze ci hanno fatto ricevere dall´usciere"
DONATELLA ALFONSO </b>
BEPPE, il comico-guru, dice che Beppe, il sindaco, «ha fatto un po´ tra Craxi e Andreotti, ha detto che valuterà, si sa come fanno i politici... però è il primo sindaco che ci riceve e ci ascolta, abbiamo già fatto dieci città, a Ferrara si sono chiusi dentro con le persiane abbassate, a Firenze ci hanno fatto ricevere dall´usciere». E Beppe il sindaco avverte che si guarda bene dal ribattere ad una battuta, ma che è una buona idea quella di Beppe il comico sulla riduzione dei rifiuti, sulla necessità di aumentare la raccolta differenziata. Anzi, il Comune potrebbe promuovere l´adozione di filtri da mettere al rubinetto e ridurre il viavai di bottiglie d´acqua in plastica su e giù per l´Italia, propone il sindaco. Beppe e Beppe si confrontano, l´inceneritore resta sullo sfondo e le posizioni ovviamente divergono, ma il dialogo è avviato e, come insiste Grillo, "quello che vogliamo è che la gente possa saperne di più, ascoltare, venire in piazza. È quello che facciamo stasera in piazza Matteotti (dove saranno in 10.000 ad applaudirlo; ndr), lo faremo anche a Sestri Ponente. parleremo di nanotecnologie, contro i nano-inganni. Ora che non c´è più quell´altro, di nano...". «Interessanti le vostre valutazioni, in questo anno e mezzo o due che abbiamo davanti prima di completare il progetto dobbiamo approfondire ancora - dice Perìcu - se non sarà realizzabile, andrà bene, ma la prudenza di un amministratore e quella di non abbandonare una pluralità di strade». Andiamo avanti, insomma, ma studiamo perché ci sia certezza che non faccia male. Intanto sì pienissimo alla riduzione dei rifiuti: «bisogna cambiare la cultura e anche la legislazione. Ma come Comune non mi sento così colpevole, in due anni vogliamo arrivare al 42% di differenziata... e comunque quello che resta va trattato». E Grillo: «Continuo pensare che la politica sia ostaggio per le grandi decisioni dei gruppi finanziari, delle municipalizzate che diventano idrovore... ma abbiamo avuto una bella accoglienza, c´è stata una grande opportunità: e Genova può essere ancora una volta il punto di partenza, avere la pretesa di insegnare il futuro. Altro che inceneritori, quelle sono tecnologie vecchie, fatte da morti».
L´appuntamento è per le 16.30, Beppe l´ambientalista arriva in auto fin sotto Tursi, in mezzo alla pedonale via Garibaldi, poi discretamente la macchina si sposta. Maglietta bianca e pantaloni rossi, camicia bianca in mano "per andare dal sindaco", attacca davanti a tv e giornalisti: faccio quello che dovreste fare voi, che dovrebbero fare i politici, io informo, mi confronto, impongo la democrazia dal basso. «Sono venuto a prenderti perché non salivi» si sente la voce sorniona di Beppe il sindaco, sull´ultimo gradino dello scalone. Su fino all´ufficio di rappresentanza, insieme al ricercatore Stefano Montanari, protagonista dell´audizione di ieri mattina in commissione: ho letto il suo studio, gli dice Perìcu, ci sono cose molto interessanti. Quasi tre quarti d´ora di colloquio, e all´uscita, anche se le posizioni di massima sull´inceneritore sono e rimangono distanti, la conferma che si può dialogare e anzi lavorare insieme sulla riduzione dei rifiuti. «Di cose ne possono fare tante, se vogliono - insiste Grillo - anche detassare chi rinuncia al secondo, al terzo imballaggio... con Renzo Piano volevamo fare un museo della rumenta, un Acquario della rumenta da mettere al Porto Antico: guardi i rifiuti e capisci le città. Vogliamo che ci sia la responsabilità dalla culla alla tomba, che chi produce un oggetto sia responsabile anche della sua fine; certo, la parola chiave di Perìcu è stata valuteremo. Si sa come sono i politici. Intanto noi andiamo nelle piazze, ci portiamo gli scienziati». Montanari annuisce: pronto ad andare a raccontare ancora una volta cosa significano le nanoparticelle che ti entrano nei polmoni.