E la Sala Rossa diventa arena Tiezzi-Montanari a colpi di filosofia
Il ricercatore scientifico: così si rischiano i tumori. L´assessore: sono solo congetture - da La Repubblica del 20.07.2006
20 July, 2006
<b>il voto Giorni decisivi. La Margherita per il rinvio, lunedì riunione di maggioranza
il pubblico In tribuna fanno il tifo da una parte gli ambientalisti, dall´altra i dipendenti dell´Amiu </b>
COSTRUIRE un inceneritore è follia pura, sostiene serafico Stefano Montanari, ricercatore scientifico che non ha certo paura di sembrare scomodo né di pagare di persona, come spiega più di una volta nel corso di una lunghissima mattinata in Sala Rossa. Follia perché, spiega, le nanoparticelle di metalli e sostanze inquinanti che attraverso le polveri, sempre più sottili, originate dalla combustione si depositano nei tessuti, possono originare tumori di vario genere; perché «si distruggono denari e salute» e non si costruisce un bel nulla. Tifo da stadio in tribuna, due le compagini: ambientalisti, amici di Beppe Grillo - assente al mattiniero appuntamento delle 9.30 - da un lato, dipendenti dell´Amiu dall´altro. E se i primi non lesinano battimani e apprezzamenti alle spiegazioni di Montanari, i secondi supportano a gran voce Gianfranco Tiezzi, assessore al Ciclo dei rifiuti, quando con voce pacata e scomodando persino Voltaire - rimbeccato peraltro da Montanari che riassegna a Leibniz la ricerca del "migliore dei mondi possibili"- segnala che quelle dello scienziato puntano sulle emozioni e non sono che "congetture", ipotesi, affascinanti e rispettabili ma non suffragate dal corollario di certezze: e cioè che l´inceneritore non si deve fare a Scarpino perché fa male. In mancanza di questo, chiarisce Tiezzi, siccome ci tocca decidere e non solo discutere, dobbiamo farlo con il maggior numero di elementi. E quindi sicuramente chiederemo più autorizzazioni e pareri di quanti dovremmo, risponde sia al ds Farello che al forzista Grillo, che invoca relazioni dai ministeri dell´Ambiente e della Salute; mentre si rimanda alla commissione di domattina, che per la prima volta affronterà la delibera di giunta, il voto sulla richiesta di altri pareri prima di andare al temuto voto in aula, dove maggioranza e opposizione si presenteranno sparigliate. Ammesso che si decida di andare al voto ora, come vorrebbe il sindaco, mentre da altri - come la Margherita - ci sono obiezioni per rinviare a settembre, in modo da saperne e discuterne di più. Un percorso che si dovrebbe decidere tra domani e la riunione di maggioranza già fissata per lunedì.
Ma il collegamento inceneritori-tumori? Montanari spiega il suo lavoro sul progetto europeo delle nanopatologie e spara: tutte le combustioni creano micro e nanoparticelle, queste entrano nel nostro albero bronchiale, in sessanta secondi sono nel sangue, in un´ora nei tessuti. Dalle biopsie, spiega regalando il brivido di sequenze fotografiche inquietanti, si trovano selenio, ferro, corno, nichel e altro dove ci sono tumori e linfomi, questi legati ad esempio più alle polveri che all´uranio impoverito, asserisce, come abbiamo riscontrato io e mia moglie nello studio sui militari ammalati di non-Hodgkin dopo la guerra nei Balcani. L´inquinamento uccide attraverso le polveri, bisognerebbe ridurre traffico e inquinanti, insiste Montanari; e siccome gli inceneritori - guai a chiamarli termovalorizzatori, avverte - bruciano quantità enormi di rifiuti senza però ridurre il loro volume, visto che provocano ceneri tossiche, è un rischio assurdo costruirli. «Le particelle sono non-biodegradabili e non biocompatibili, quindi patogeniche, provocano malattie. O meglio possono farlo. La medicina non è matematica», è l´assunto di Montanari. E i rifiuti? Per ogni tonnellata trattata, spiega citando dati di Greenpeace, si ottiene una tonnellata di fumi, fino a 300 chili di ceneri solide, 30 chili di ceneri volanti, altrettanti di gesso e 650 chili di acque di scarico. Rischi e soldi buttati via. Le domande sono tante, obiezioni e necessità di chiarimenti fioccano. Cosa farne dei rifiuti? Basta produrne di meno, risponde, a Berlino hanno cominciato a tassare i sacchetti di plastica, a multare chi fa troppi imballaggi. Bello ma onirico: può essere Genova, riprende Tiezzi, a scegliere autonomamente di invertire la barra? «Quando mi chiamerete per un tumore da diagnosticare, saprò cosa dire. Io non mi tiro indietro, se ne sono accorti anche all´Enel di Porto Tolle, stavano nelle norme ma i miei studi hanno contribuito a farli condannare», ribatte Montanari. E´ un avvertimento, una minaccia, una scenario?
(d. al.)