Smog, torna il giovedì senz'auto
Con il nuovo anno riprenderà il piano regionale contro l´inquinamento. Le categorie economiche sono contrarie - da Repubblica del 01.08.06
01 August, 2006
<b>I comuni dell´hinterland dovranno adeguarsi al capoluogo
Lo stop sarà revocabile solo se le condizioni atmosferiche garantiranno aria pulita. Esenti gli "Euro 4" a benzina, i Diesel col filtro anti particolato, glp, metano, elettriche
Valerio Pratesi</b>
Bologna fa scuola in materia di antismog e la riedizione delle limitazioni alla circolazione, al via nel prossimo autunno-inverno (dal primo ottobre 2006 al 31 marzo 2007), ricalcherà il modello petroniano con la chiusura al giovedì dalle 8,30 alle 18,30 (ma gli orari potranno essere modellati a seconda dei sindaci) programmata e revocabile solo se le condizioni atmosferiche garantiranno aria pulita (pioggia insistente o neve). Non sarà più possibile, come fecero in passato gran parte delle città emiliane (eccetto, come detto, Bologna e Ferrara) interpretare la norma in modo tale da chiudere il traffico solo se vengono oltrepassati i limiti delle polveri sottili il sabato, la domenica e il lunedì precedenti. Il meccanismo, di fatto, faceva sì che avvenisse lo stop una tantum. La chiusura del giovedì, tuttavia sarà in vigore dall´8 gennaio 2007 fino alla fine di marzo. Nel periodo ottobre-dicembre (ci sarà la consueta sospensione natalizia) i provvedimenti si limiteranno a bloccare la circolazione dei veicoli più vecchi, quelli precedenti all´«Euro 1» (immatricolati prima del 31 dicembre ´92) se a benzina e antecedenti all´«Euro 2» se Diesel. Blocco anche dei ciclomotori e delle moto non «Euro 1» (direttiva 97/24CE). Il tutto dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 18,30.
Dall´otto gennaio, come detto, cominceranno anche le limitazioni del giovedì cui saranno esentate le auto «Euro 4» a benzina, i Diesel col filtro anti particolato, le auto a glp, metano, elettriche e ibride, le auto condivise (con almeno tre persone a bordo) e le auto a noleggio (car shearing). Esenti anche i furgoni e i camion «Euro 3» (immatricolati dopo il primo gennaio 2001). La novità di quest´anno è rappresentata dall´articolo tre dell´accordo di programma secondo il quale i provvedimenti vengono presi in tutti i capoluoghi e i centri con più di 50 mila abitanti (Imola, Faenza, Cesena e Carpi) oltre che «in quelli di area vasta». Per «area vasta», si intende la continuità territoriale con la città. Nel caso di Bologna, Casalecchio e San Lazzaro, ma anche gli altri Comuni limitrofi della prima periferia. Cesserà, quindi, la diatriba tra palazzo d´Accursio e i Municipi del circondario che non applicavano il provvedimento di limitazione. D´ora in poi dovranno farlo.
Tutto questo è stato sottoscritto ieri dai Comuni capoluogo più i citati centri con oltre 50 mila abitanti di fronte agli assessori all´Ambiente e ai Trasporti della Regione rispettivamente Lino Zanichelli e Alfredo Peri. Tutti d´accordo, quindi, e non più in ordine sparso come gli anni passati. Anche perché dietro l´angolo c´è la procedura di infrazione alla direttiva europea sugli standard di qualità dell´aria che è arrivata alla «fase due» ha avvisato Zanichelli. «Il Governo italiano ha risposto che intende applicare la direttiva e ha demandato alle Regioni il compito di elaborare provvedimenti efficaci per combattere le polveri sottili» ha continuato l´assessore. «È l´unica strada perché, diversamente, si giungerà al deferimento alla Corte e, quasi sicuramente, alla condanna». Quest´ultima equivale al taglio di finanziamenti comunitari già stabiliti e non si tratterebbe certo di un danno da poco. La Regione e tutti i Comuni, hanno quindi inteso che non è più tempo di tergiversare. «Certo - ha ripreso Zanichelli - questa potrebbe apparire un´aspirina, che tuttavia potrà abbassare i picchi di inquinamento e pertanto anche le medie annuali». È stata poi già programmata una collaborazione tra le regioni padane per politiche omogenee sullo smog. Per ora si è pensato a una domenica di gennaio in cui fermare le auto nell´intera pianura dal Piemonte al Veneto.
Nel frattempo, la giunta di viale Moro ha reiterato (e lo farà anche nei prossimi due anni) il finanziamento di 5 milioni di euro da destinare alla conversione a gas delle auto più vecchie consentendo così a chi ha mezzi datati di poter continuare a circolare. Peri ha anche annunciato che la velocità commerciale dei bus sarà un criterio per la ripartizione dei fondi del trasporto pubblico, mentre si stanno studiando «misure che possano finanziare i bus a partire o dai pedaggi autostradali o da fondi delle concessionarie». Appena varati, i provvedimenti incontrano subito il parere negativo degli imprenditori del «tavolo regionale» (Cna, Legacoop, Confcooperative, Api, Confcommercio e altre) che giudicano le misure «penalizzanti per il traffico privato con ricadute pesanti sull´andamento delle attività economiche».