"Vedrete, darà buoni risultati per i residenti e gli studenti"
Il prorettore Paola Monari, spesso critica con il Comune, approva questa scelta - da La Repubblica del 19.09.2006
19 September, 2006
«Vedrete, i risultati positivi si vedranno - annuncia il prorettore per gli studenti Paola Monari - ve lo dico io che di solito non sono tenera». Il piano di pedonalizzazione dell´area universitaria è un esempio di felice collaborazione tra il Comune, il quartiere San Vitale, l´università e i comitati dei residenti che da anni si battono per migliorare la qualità della vita attorno all´ateneo. «Mi sembra un ottimo piano - continua Monari - perché mi pare che ottenga i massimi benefici sia per i residenti che per gli studenti. Da una parte i primi troveranno più facilmente il posto per la macchina perché saranno gli unici a poter accedere a questi spazi, dall´altra i frequentatori dell´università sistemeranno i loro motorini solo pochi metri più in là rispetto a oggi, ma potranno circolare più liberamente a piedi e in bicicletta. Certo - ammette il prorettore - ci saranno per tutti piccoli sacrifici, ma nel complesso credo che la zona sarà più ordinata e vivibile. Anche la componente studentesca ha dato parere favorevole. D´altro canto - conclude Monari - abbiamo cercato di tutelare sia loro che il personale dell´università garantendo l´accesso ai parcheggi dell´ateneo che rimarranno aperti e rendendo, come dicevo, la zona più ordinata a vantaggio di tutti».
Anche l´altro prorettore Gino Busetto conferma l´accordo raggiunto col Comune: «C´è l´intesa sulle linee generali e penso che da questo piano trarranno vantaggio sia il traffico che la salute. Valuteremo - continua - nella fase sperimentale l´operatività del piano stesso». E di un buon rodaggio, l´innovazione avrà bisogno stando al portavoce del comitato «Stop al degrado» Giuseppe Sisti. «Parlo a titolo personale - premette - ma da parte dei residenti ci sono anche perplessità riguardo la pedonalizzazione. Prima di tutto - spiega - non ci hanno spiegato i dettagli di questo piano e, a volte, sono proprio i dettagli a definire un programma. Vedremo quando ne sapremo di più. La seconda perplessità - continua Sisti - è sul fatto che potrebbe sussistere il rischio di estendere a tutta la zona universitaria le sacche di bivacco e di degrado. In altre parole, non vorrei che si ricreasse qui il modello di via del Pratello. È un dubbio da verificare, ma il timore è molto grande: direi che quasi tutti i residenti sono d´accordo nel paventarlo. Comunque, nei prossimi giorni, riuniremo il comitato per discutere più diffusamente e collettivamente. Dopodiché esprimeremo un giudizio a nome di ‘Stop al degrado´».
Molto più ottimista e speranzoso è invece Otello Ciavatti del comitato di piazza Verdi, per il quale il piano «è un salto di qualità, una grande riforma urbana. Finalmente - esclama - un progetto che è destinato a cambiare usi e comportamenti. E il vuoto che sarà lasciato dalle auto sarà riempito con iniziative culturali come quelle che stiamo organizzando con l´università a partire dalle ‘notti bianche´. Ma c´è spazio anche per i palazzi aperti, per serate di musica e altre manifestazioni che vedano al centro l´arte e la cultura».
Si tratta della realizzazione di un progetto che ha avuto una lunghissima gestazione iniziata perlomeno quattro o cinque anni fa quando si è cominciato a parlare di pedonalizzare la zona attorno a piazza Verdi e via Zamboni.