Inceneritore, i tempi si accorciano
Ma Saitta vuole accelerare una decisione anche per il secondo impianto - da La Stampa del 25.09.2006
26 September, 2006
Emanuela Minucci
Sabato pomeriggio il sindaco Chiamparino è stato chiaro: «I rifiuti in Germania? Mai. Piuttosto proroghiamo la discarica di Basse di Stura. Io credo che una sua parte possa ancora essere utilizzata per un anno». E ha concluso: «Certo andrà individuata al più presto una seconda discarica certamente non nel nostro territorio».
Come prende l’ipotesi di questa proroga il presidente della Provincia Antonio Saitta? Si complimenta con il sindaco «trovo positivo che anche il Comune di Torino stia lavorando sul tema dell’emergenza in attesa della conclusione dei lavori dell'inceneritore, che dovrebbe entrare in funzione nel 2011» e non si oppone. Insomma, la possibilità che una parte della discarica di Basse di Stura venga utilizzata, anche oltre la scadenza del 2009, non scatena il suo dissenso, anzi.
Sulla proposta del sindaco lanciata nella riunione della maggioranza comunale sabato a Barolo, il numero uno di Palazzo Cisterna è disposto a ragionare: «La interpreto come un atto di responsabilità - dice Saitta -. Il Comune si fa carico del problema e questo è molto positivo. Adesso però è necessario che gli altri Comuni in cui ci sono discariche che stanno per esaurirsi si diano altrettanto da fare». Poi scodella la notizia: «Nel frattempo stiamo lavorando per ridurre i tempi di attesa del nuovo inceneritore. E, proprio pochi giorni fa Trm mi ha annunciato che siamo già in grado di accorciare di 6-8 mesi i lavori di costruzione dell’impianto».
Sulla necessità di non utilizzare più Basse di Stura dieci giorni fa hanno concordato sia il gruppo provinciale di Ds e Margherita sia quello dell'Ulivo in una riunione in Provincia. «Noi non stiamo certo perdendo tempo - incalza il numero uno di Palazzo Cisterna - stiamo mettendo in campo una verifica tecnica sulle discariche che vanno verso l'esaurimento. Una volta concluso questo percorso verificheremo quali possono essere in qualche modo utilizzate e quali no». Riflette: «Certo, la situazione non è facile. Anche perché c’è da individuare un nuovo sito e far partire le gare d’appalto».
Saitta insiste sul fatto che gli enti locali devono riunirsi per esaminare insieme queste alternative. «Entro tre mesi dobbiamo trovare una soluzione». - aggiunge il presidente della Provincia - e da lunedì (oggi per chi legge, ndr) dobbiamo incontrarci e tirare fuori un sito». Altro problema legato ai rifiuti «da prendere urgentemente in considerazione» è quello riguardante la costruzione di un secondo inceneritore.
«Anche lì abbiamo da accelerare i tempi - incalza il presidente della Provincia - noi, da parte nostra abbiamo già in mente un’area che è quella del Canavese, ma va da sé che dobbiamo lavorarci su insieme con gli altri enti locali e poter così agire entro un anno».
Come aveva già spiegato nei giorni scorsi il presidente i motivi per cui presto si dovrà fare i conti con l’emergenza-rifiuti risiedono nel consistente aumento della popolazione. E dire che la percentuale di raccolta differenziata in tutti i centri del territorio e i cittadini stiano dando prova di grande sensibilità: a Torino siamo al 35 per cento. «Il nostro assessore Angela Massaglia - ha concluso Saitta - sta lavorando per adeguare il Piano provinciale dei rifiuti confermando che è indispensabile raggiungere la percentuale complessiva del 51% di differenziata, ma anche affidando alla nuova autorità d’ambito appena costituita il compito di risolvere un’emergenza vera: dove mettere i rifiuti prodotti in più fino a quando l’impianto del Gerbido non entrerà in funzione, vale a dire nel 2011».