I rifiuti di Torino
È in fase di approvazione il nuovo Piano Rifiuti della Provincia di Torino, e in Consiglio è scontro. Verdi, PRC e Comunisti Italiani contro il secondo inceneritore, e non solo… Le risposte dell'assessore Massaglia
25 October, 2006
È stata presentata la impostazione del nuovo piano rifiuti di Torino.<b> I punti cardine del documento</b> sono l’obiettivo del <b>52,1% di raccolta differenziata, la riduzione del 3% della produzione di rifiuti, e la autorizzazione e realizzazione un secondo inceneritore</b> nell’eporediese che servirà la zona Nord della Provincia di Torino.
Proprio la previsione di un secondo inceneritore, ha scatenato le proteste di una parte della maggioranza. <b>Rifondazione Comunista, Verdi e Comunisti Italiani</b> hanno tenuto una conferenza stampa congiunta per spiegare le ragioni del loro NO al secondo inceneritore e tutte le loro perplessità sul Piano Provinciale. A partire dalla percentuale di raccolta differenziata, inferiore a quella prevista dalla legge 152 (il cosiddetto “Codice Ambientale”, tuttora soggetto a profonde revisioni), che prevede come obiettivo il 65% di RD entro il 2012. Non solo, si legge nel comunicato, ma molti Comuni in Provincia hanno già sfondato il tetto del 60%, semplicemente implementando un sistema di raccolta porta a porta.
Anche l’obiettivo di riduzione del 3% nella produzione, è considerato troppo timido, visto che altrove si sono assunti target ben più impegnativi (-15% in Toscana).
"Le forze di maggioranza - reagisce l'<b>assessore Massaglia</b> - dovrebbero essere più positive sugli sforzi che questa Provincia sta facendo. Siamo cresciuti moltissimo e abbiamo superato quota 40%. Nel 2005 la raccolta differenziata al 36% ha consentito di smaltire 210 mila tonnellate di rifiuti in meno, risparmiando 260 mila metri cubi di discarica. In pratica, senza la “differenziata” la discarica di Basse di Stura sarebbe già esaurita da tempo. Nel Programma provinciale di gestione dei rifiuti abbiamo denunciato tre punti critici: il deficit degli impianti, la qualità dei rifiuti differenziati, l'eccesso di scarto nella produzione di compost e per questo stiamo lavorando. Ci tengo a sottolineare che siamo una delle pochissime province, se non l'unica, che gira tutti i fondi entrati grazie all'ecotassa agli incentivi per la raccolta differenziata. Per quel che riguarda la riduzione dei rifiuti, è importante evidenziare come, in controtendenza rispetto ai dati nazionali che indicano un +2% annuo, nella nostra Provincia i rifiuti prodotti non siano in crescita".
Ma è il <b>secondo impianto di smaltimento</b> (inceneritore) a causare le maggiori resistenze, “non rispondendo allo spirito di quell’accordo che ipotizzava la ricerca di nuovi processi sulla base di nuove esperienze maturate in questi anni” affermano i tre partiti. Inoltre, l’impianto del Gerbido è già dimensionato per smaltire 700mila tonnellate all’anno, che corrispondono alla produzione totale di rifiuti della Provincia di Torino (1.100 tonn/anno) meno la parte raccolta in maniera differenziata. Un secondo inceneritore dimensionato sulle 400mila tonn/anno (come dichiarato da <b>Foietta</b>, Presidente dall’Associazione d’ambito torinese per la gestione dei rifiuti – ATO), andrebbe a coprire l’intera produzione di rifiuti provinciale.
"I dati riportati sono evidentemente frutto di un refuso giornalistico - ci dice l'<b>assessore Massaglia</b> - la capacita complessiva dei due impianti sarà di 695mila tonn/anno. Corrisponde a una quota superiore al 48% del tal quale (<i>ovvero del residuo con la differenziata al 52% ndr</i>) perchè sono conteggiati anche i fanghi di depurazione e una quota di rifiuti speciali assimilati".