Piano rifiuti Regione Lazio: gli ambientalisti puntano i piedi
"Troppo incenerimento e poca differenziata"
31 January, 2003
S.C. Approvato a Luglio e pubblicato sul Bollettino Ufficiale alla fine di Settembre, il piano per la Gestione dei Rifiuti della Regione Lazio, si ripropone due obiettivi fondamentali: aumentare l'incidenza della raccolta differenziata sul territorio e diminuire il numero delle discariche fino ad arrivare alla scomparsa dello smaltimento diretto dei rifiuti in discarica, in conformità agli standard europei. «Attualmente la raccolta differenziata nel Lazio ha un'incidenza del 3,32 per cento - ha detto Verzaschi - mentre, stando alle direttive europee, dovrebbe essere intorno al 10 per cento. Il Piano si propone di avvicinare la Regione ai parametri comunitari in base ai quali la raccolta differenziata dovrà raggiungere il 20 per cento entro il 31 dicembre 2002 e il 35 per cento nel 2003". La termovalorizzazione dei rifiuti e lo sviluppo dell'impiantistica connessa rappresentano, oltre alla raccolta differenziata, l'altra strategia di intervento predisposta nel piano. Entro e non oltre il 2005, infatti, la normativa europea prevede la scomparsa del trattamento dei rifiuti nelle discariche. "Sulla questione rifiuti la nostra Regione, a partire da Roma, presenta dei ritardi colpevoli e criminali con una percentuale di raccolta differenziata difficile quasi da registrare, intorno al 5%. L’emergenza è evidente a tutti e anche dietro l’inquinamento dei nostri fiumi e dei nostri mari ci sono il cattivo smaltimento dei rifiuti e le tante illegalità ad esso collegate. Dopo 16 anni finalmente ci si è posti il problema dell’approvazione di un piano regionale sui rifiuti che purtroppo però, sintetizzando molto, è troppo sottodimensionato sulla raccolta differenziata (assume come obiettivo massimo quello minimo del 35% fissato dal decreto Ronchi) e troppo spinto sulla termovalorizzazione (prevedendo ben 7 inceneritori nella nostra regione)". Questo il parere di Legambiente Lazio. "La metodologia di individuare una percentuale di raccolta differenziata da sottrarre al totale dei rifiuti che andranno ad incenerimento rovescia quello che dovrebbe essere il procedimento corretto - ci dice Massimo Guerra, esperto di gestione dei rifiuti - Uno dei concetti base che ancora non è passato, e non solo nel Lazio, è che il sistema di incenerimento deve essere studiato e realizzato in funzione del sistema di gestione che c'è a monte. Mi spiego: se io decidessi di non fare la raccolta del vetro, dovrei prevedere degli impianti che possano sostenere grosse quantità di vetro. Lo stesso vale per qualsiasi decisione io prenda sulla modalità di gestione dei rifiuti". "Inoltre la soglia del 35% è sempre indicata come soglia minima, sia dal decreto Ronchi, sia dalle normative europee. Quando un ente riesce a realizzare un sistema di raccolta differenziata che possa raggiungere questi obiettivi e informa e sensibilizza la popolazione, la percentuale del 35% non è che un passaggio: senza dubbio si supererà. A questo punto ci si troverebbe con dei termodistruttori sovraddimensionati, che farebbero da "tappo" allo sviluppo della differenziata".