Tentare di sopravvivere nella giungla di quei numeri misteriosi sul libretto
da La Stampa del 02.11.2006
02 November, 2006
«A quale categoria appartiene la mia auto?». E’ la domanda più ricorrente da parte dei cittadini a caccia di conferme in vista dei primi divieti di inizio inverno. Primo avvertimento: il segreto è nascosto nel libretto circolazione ma non è facile da trovare. Secondo: scordatevi di trovare stampata in bella vista la dicitura Euro1, 2,3,4, come il buonsenso imporrebbe. Terzo: le date di immatricolazione riportate anche sul sito Internet di Palazzo civico (www.comune.torino.it/ambiente) - cioè Euro 1 (gennaio ‘93), Euro2 (gennaio ‘97), Euro3 (2001), Euro4 (2006) - sono indicative ma non determinanti. Molti costruttori, infatti, mettono sul mercato le auto con minor impatto ambientale anche prima dell’obbligatorietà di una nuova categoria Euro, quindi è possibile che ci siamo auto immatricolate nel ‘92, ma autorizzate a circolare. Il caso opposto riguarda le auto in giacenza dai concessionari: esiste una deroga per metterle in vendita anche se non rispondono alle più aggiornate norme in materia d’inquinamento, quindi possono esistere auto Euro 2 immatricolate dopo il gennaio ‘97. Il risultato finale è un incubo e per capirci qualcosa le uniche certezze sono sul libretto. Sulla carta di circolazione di vecchio tipo l’indicazione dell’Euro di riferimento è nella parte bassa (nella foto sopra l’esempio di una Euro zero). Su quella di nuovo tipo, formato A4, l’indicazione è riportata alla lettera V.9 del secondo riquadro ed è spesso integrata con un’ulteriore specifica nel riquadro numero 3 (nella foto sotto il caso di una Euro4). Attenzione: l’autoveicolo rientra nella classe ambiente Euro4 solo se la direttiva di riferimento riporta la lettera B. Qualunque altra sigla rimanda ad una normativa precedente (Euro1, Euro2, Euro3).
Tutto chiaro? Si fa per dire. Avviso ai circolanti: quando si decide di acquistare un veicolo nuovo, spiegano dagli uffici comunali, «è importante informarsi anche sulla direttiva europea osservata per costruirlo».