Che fine hanno fatto le auto non catalizzate
da Repubblica del 09.11.2006
09 November, 2006
Che fine hanno fatto gli oltre 300 mila veicoli non catalizzati dell’area milanese? E’ possibile che si siano fatti fermare senza battere ciglio? In nessun’altra parte del Nord Italia l’introduzione di nuovi orari e criteri severi di blocco selettivo è stata così indolore. 8 ore su 24 son poche ma gli orari scelti ( 8-12 e 16-20) sono decisivi. Altrove sono state richieste deroghe, ci sono state proteste, discussioni più o meno pietistiche sull’accompagnamento dei bambini a scuola o sulla consegna del latte con mezzi non catalizzati, addirittura slittamenti e ridimensionamenti. Per le aree critiche della Lombardia invece sembra proprio che sia andato tutto liscio, come se i veicoli euro 0 ( nonché i diesel euro 1 e i motorini a due tempi) fossero ormai un residuo marginale del passato, qualche vecchia caffettiera fumigante. E’ vero che sono una minoranza – e che anche se fossero del tutto eliminati lo smog non rientrerebbe nei limiti europei – ma si tratta pur sempre di almeno il 18% delle auto immatricolate (dati Aci) e di una percentuale ancora maggiore per i veicoli commerciali. A sentire i dibattiti che si stanno facendo in questi giorni sulle conseguenze che potrebbe avere l’introduzione del ticket, i mezzi pubblici milanesi non sarebbero in grado di trasportare più passeggeri nelle ore di punta. All’ufficio stampa dell’Atm escludono che in questi giorni ci sia stato un aumento di passeggeri, anche dopo il “ponte”. Certo non mi aspettavo di trovare un aumento corrispondente alla percentuale delle auto (18%) teoricamente comprese dal blocco: ci sono alcuni esoneri, ci sono molti casi di seconde auto. Ma almeno un 5% di passaggio dal mezzo privato a quello pubblico ci dovrebbe essere ... A questo punto il primo pesante sospetto è che gli effetti dell’ordinanza non si vedano perché non viene fatta rispettare. I vigili urbani di Milano dichiarano di aver fatto 34 multe per questo motivo tra il 2 e il 7 novembre. Sostengono di aver fatto centinaia di controlli, ma le multe di quattro giorni sono meno di quelle di una domenica a piedi. Negli altri comuni ancora meno. E questo non preoccupa Formigoni? Se una piccola parte delle energie politiche e amministrative che in questi giorni sono state dedicate a frenare il ticket fossero rivolte a far applicare davvero questo primo blocco avremmo almeno l’impressione di una maggiore serietà. La quale sarebbe necessaria anche per discutere dei presunti rischi di vessazione da ticket. Tenete conto che in realtà la tanto temuta “massa d’urto” di auto fermate dal ticket prima fase supera di poco il 10%. Infatti il 58,5% dei veicoli non paga. A questi andrebbero aggiunti il 18% che sono i non kat comunque bloccati ( se i vigili li controllano) e direi anche l’11% dei veicoli che paga solo 2 euro…