Mai più blackout
Basta creare mini centrali casalinghe all'idrogeno. E collegare il tutto in rete. Per evitare il conflitto tra domanda e offerta di energia. Che è stata la causa del Grande Buio
15 October, 2003
di Jeremy Rifkin * Le regioni nord-orientali e centro-occidentali degli Stati Uniti sono state colpite da massiccio blackout. Il Grande Buio ci ha ricordato che la griglia elettrica è il sistema nervoso centrale che coordina un'esistenza urbana densamente popolata. La scorsa settimana milioni di americani hanno avuto un assaggio di come sarebbe la vita senza l'energia elettrica. Ma qual è la probabilità che la corrente elettrica possa andarsene, non solo per un breve momento, ma per periodi di tempo più lunghi? Sfortunatamente, la griglia elettrica americana è sempre più vulnerabile e suscettibile ai guasti, a causa della carenza di energia e del terrorismo. Il problema della griglia elettrica attualmente esistente negli Usa e in altri paesi è che ogni parte del sistema è così dipendente dal resto che quando avviene un singolo guasto in qualunque parte del rete, il risultato può essere una serie di guasti a catena in grado di provocare ovunque un'interruzione di corrente. Per prevenire un blackout elettrico del tipo di quello avvenuto questa settimana negli Stati Uniti, sarebbe necessario creare una griglia decentralizzata, distribuita sul territorio e alimentata da milioni di celle di combustibile a idrogeno. C'è un'importante lezione da imparare che risale ai primi sviluppi della rete di comunicazione mondiale decentralizzata del web (decentralized world wide communication web). Alla fine degli anni '60 il Pentagono creò il precursore di Internet. Il Dipartimento della Difesa era preoccupato dei blackout elettrici e della potenziale vulnerabilità all'attacco e ad altre forme di interruzione, delle operazioni di comunicazione controllate a livello centrale. Ciò che si andava cercando era un nuovo tipo di mezzo di comunicazione decentralizzato, le cui parti fossero in grado di fornire informazioni ed inviarle da una parte all'altra in modo che tutto potesse continuare a funzionare anche qualora parte del sistema fosse stato interrotto o distrutto. La soluzione arrivò con Arpanet, una rete sviluppata appunto dall'Arpa, l'agenzia di ricerca del Dipartimento della difesa (Advanced Research Projects Agency). In seguito a una serie di trasformazioni Arpanet è poi diventato Internet. Oggi un miliardo di persone sono collegate fra loro tramite Internet ed il World wide web. Ciascuna persona, armata del proprio computer, diventa un potenziale produttore, divulgatore e fruitore di informazione. Le celle di combustibile alimentate ad idrogeno sono simili ai personal computer. Mi spiego: la cella di combustibile permette al suo fruitore di produrre, diffondere e utilizzare energia. I convertitori sono attaccati ai tubi del gas o ai fili dell'elettricità di casa, dell'ufficio o della fabbrica in questione. Nel caso di gas naturale, un convertitore catalitico 'estrae' l'idrogeno attraverso un procedimento che sfrutta il vapore e lo immagazzina in una cella combustibile che lo rende utilizzabile successivamente. In alternativa si può collegare un elettrolizzatore ai fili elettrici così da utilizzare la corrente per separare l'idrogeno dall'acqua. In questo modo coloro che utilizzano l'energia per ultimi possono immagazzinarla sotto forma di idrogeno e utilizzarla per generare elettricità nelle celle combustibili qualora dovesse verificarsi un blackout o un'interruzione di corrente. Le celle combustibili a idrogeno verranno utilizzate inizialmente come generatori di appoggio per attenuare il carico di corrente elettrica durante i periodi di maggiore utilizzo o nel caso di blackout. Nel corso dei prossimi trent'anni, milioni di persone acquisteranno centrali elettriche proprie. Le celle di combustibile installate nelle automobili, nelle abitazioni, nelle fabbriche, e negli uffici, saranno tutte capaci di produrre elettricità per uso personale e saranno in grado di far tornare alla griglia il surplus di energia elettrica per poterlo condividere con gli altri. Ma il collegamento di tutte quelle celle di combustibile - mini centrali elettriche - richiederà la totale riconfigurazione della griglia elettrica di ogni Paese. Per molti versi l'attuale griglia elettrica assomiglia allo stato in cui versava l'industria radiotelevisiva prima dell'avvento del World wide web. Gli odierni sistemi di trasmissione non sono in grado di indirizzare date quantità di energia verso parti specifiche della griglia. Il risultato è quindi che l'energia si riversa ovunque, causando spesso congestioni, perdite di energia e blackout. Trasformare la griglia energetica in un network interattivo di migliaia e poi milioni di piccoli fornitori e fruitori è un compito impegnativo. Una nuova tecnologia sviluppata dall'Epri (Electric Power Research Institute) e conosciuta col nome di Facts (flexible alternative current transmission system, ovvero sistema di trasmissione flessibile e alternativo di corrente), dà la possibilità alle società di fornitura di energia elettrica "di distribuire a specifiche aree della griglia misurate quantità di corrente elettrica". L'Aep (American Electric Power) ha acquistato il primo sistema Facts nel 1998 per le sue operazioni in Kentucky: attualmente sono nove le società di fornitura di energia elettrica che utilizzano questo sistema. L'integrazione dei più avanzati hardware e software può trasformare la griglia centralizzata in un network di energia totalmente interattivo e intelligente. Sensori e altri congegni intelligenti inclusi nel sistema possono fornire le più recenti e aggiornate informazioni sulle condizioni energetiche, permettendo alla corrente elettrica di dirigersi esattamente dove e quando ce n'è bisogno, e a costi contenuti. La Sage Systems, ad esempio, ha creato un programma software che permette alle società che forniscono energia elettrica di "disfarsi del carico immediatamente", nel momento in cui il sistema raggiunge il limite. Il software prevede che "con un solo comando su Internet i termostati di alcune migliaia di clienti vengono abbassati di 2 gradi". Un altro nuovo prodotto, Aladyn, permette agli utenti di monitorare ed effettuare modifiche dell'energia utilizzata dagli elettrodomestici, dalle luci e dall'aria condizionata, il tutto attraverso un browser web. In un futuro prossimo, i sensori attaccati a ogni elettrodomestico o macchinario alimentato da elettricità (frigoriferi, condizionatori d'aria, lavatrici, allarmi di sicurezza) forniranno aggiornate informazioni sui prezzi dell'energia, sulla temperatura, sulla luce e su altre condizioni ambientali: così che fabbriche, uffici, abitazioni, quartieri ed intere comunità possano continuamente ed automaticamente adattare le esigenze di energia ai propri bisogni e al carico di energia che si riversa nel sistema. L'arrivo di milioni di mini centrali elettriche con celle combustibili alimentate a idrogeno, ed un sistema di intelligence distribuito sul territorio, cambieranno per sempre il problema del rapprto tra domanda e offerta di energia. Per la prima volta, esiste la possibilità di rimpiazzare l'approccio energetico tradizionale dall'alto verso il basso con uno nuovo dal basso verso l'alto. È una democratizzazione dell'energia in cui tutti possono essere sia venditori che consumatori. Le conseguenze che scaturirebbero dal connettere ciascun proprietario di micro-centrale elettrica a cella combustibile con ogni altro proprietario all'interno di un network di condivisione energetica, sarebbero profonde e a lungo termine come è stato lo sviluppo del World wide web negli anni '90. Altro elemento importante, la produzione di energia elettrica da parte di ognuno di noi e la sua condivisione all'interno della griglia elettrica interattiva decentralizzata, trasformerebbe il tipo di blackout energetico che ha appena interessato l'America in una cosa che appartiene al passato. * autore di 'Economia all'Idrogeno: La creazione della Worldwide Energy Web e la redistribuzione del potere sulla Terra' Mondadori, 2002 traduzione di Rosalba Fruscalzo