Differenziata avanti tutta
Approvato il piano rifiuti ma la sinistra radicale perde la bussola – da La Stampa del 29.11.2006
29 November, 2006
<b>Alessandro Mondo</B>
La Provincia scommette sulla raccolta differenziata, con buona pace di chi non la può soffrire: 51,7% da raggiungere nel 2010; 52,1 nel 2011, quando entrerà in funzione l’inceneritore del Gerbido. Ci sono volute 40 ore di dibattito, più di quante ne furono necessarie alla Camera per decidere l’invio dei soldati italiani in Iraq, ma il Consiglio ha approvato il Programma di gestione dei rifiuti. Soddisfatto Saitta: «Uno fra i passaggi più importanti del mio mandato».
Il tormentone si è concluso ieri: 38 votanti; 25 voti favorevoli (23 della maggioranza più i 2 dei Moderati); 13 contrari; 3 astenuti. Pollice verso dell’opposizione, che ha accettato di non tirarla troppo per le lunghe incassando l’approvazione di alcune mozioni ed ordini del giorno: riduzione dei Consorzi, monitoraggio sui prezzi del conferimento in discarica, «politica seria» sull’alluminio (Forza Italia); contributi ai Comuni per iniziative contro l’abbandono dei rifiuti lungo le strade (An); accordi con la grande distribuzione per ottimizzare il recupero della plastica (Lega Nord); sperimentazioni per premiare i virtuosi della raccolta (Udc).
Sul fronte opposto sono riemersi tutti i malumori che agitano l’Unione. La sinistra radicale non ha mai nascosto la sua contrarietà ad alcuni punti del documento presentato dall’assessore Massaglia - specie quello che prevede il secondo inceneritore nell’area Nord - e ha votato turandosi il naso. La formula studiata per rimarcare il dissenso senza entrare in rotta di collisione con Saitta, che pretendeva dalla sua maggioranza il numero legale (23 voti), puntava sul voto «disgiunto»: semaforo verde dai capigruppo di Rifondazione (D’Elia), Comunisti italiani (Corsato) e Verdi (Galati) «per responsabilità politica», mentre i gruppi avevano licenza di astenersi. L’acrobazia è riuscita ai Comunisti italiani, in casa di Prc e Verdi è andato tutto storto. Gianna Tangolo, già dimessasi da capogruppo di Rifondazione in polemica contro la linea troppo «soft» del partito, ha votato «no». Idem Gianna De Masi, Verdi, che ha lasciato la presidenza della Commissione Ambiente. Poco dopo Alberto Deambrogio e Gianni Naggi - segretario regionale e responsabile Ambiente di Rifondazione - hanno bocciato il documento approvato con il contributo del loro partito. La dimostrazione delle tensioni che covano dentro Prc, anche se Deambrogio non discute «l’impegno dei nostri compagni in Provincia e la sofferenza con cui hanno vissuto la situazione». «Uscita inopportuna - taglia corto D’Elia -. Abbiamo fatto il possible».
Il nuovo Piano indirizzerà le politiche per la gestione dei rifiuti: confermati gli obiettivi di riduzione e raccolta differenziata; ribadita l’inutilità di impianti di pretrattamento; definita la tecnologia del secondo inceneritore; confermate le dimensioni degli impianti di smaltimento. Fra le priorità: miglioramento del «porta a porta», aumento delle quote di riciclo, uniformità delle tariffe fra i Consorzi. La prossima partita è la discussione sul Bilancio.