Strade dissestate: a Edimburgo le controllano i cittadini
Buche, asfalto dissestato, semafori rotti, lampioni malfunzionanti, tombini otturati, pozzanghere gigantesche. Le strade sgangherate, si sa, sono un vero pericolo per chi viaggia in città
01 January, 2003
Buche, asfalto dissestato, semafori rotti, lampioni malfunzionanti, tombini otturati, pozzanghere gigantesche. Le strade sgangherate, si sa, sono un vero pericolo per chi viaggia in città, soprattutto per chi va a piedi o su due ruote. E gli interventi di risanamento non sono sempre tempestivi, anche perché tenere sotto controllo lo stato di chilometri e chilometri di strade non è sempre semplice. A meno che non si utilizzino come “segnalatori” dei dissesti proprio chi su quei tombini o quelle cunette ci passa sopra. È quanto sta facendo da anni con successo Edimburgo. Nel capoluogo scozzese, la cura della strade e delle piste ciclabili di è responsabilità del Dipartimento per lo sviluppo urbano del Consiglio della città. Un compito non da poco, che interessa 1.268 chilometri di strade e 128 chilometri di poste ciclabili, 180 semafori, 240 attraversamenti pedonali con comando del semaforo a richiesta, 60mila lampioni e 40mila tombini. Per riuscire al meglio in questo compito l’amministrazione comunale ha rinnovato anche per quest’anno il sistema Clarence (un numero verde 0800.232323 e un indirizzo e-mail CLARENCE@edin-city-dev.demon.co.uk), dove Clarence sta per Customer Lighting And Roads ENquiry Centre, un call centre che, avvalendosi della collaborazione di automobilisti, pedoni, ciclisti, risponde dalle 8 del mattino alle 8 di sera dal lunedì al venerdì per raccogliere tutte le segnalazioni di guasti alla rete stradale e ciclabile della città. In alternativa, le segnalazioni possono essere trasmesse anche on line scrivendo. Uno staff di personale qualificato ed esperto nell’uso del sistema Clarence, si legge nella presentazione del servizio, raccoglie tutte le informazioni sul tipo di problema, sulla sua localizzazione e sull’urgenza dell’intervento. Con le informazioni ricevute viene poi redatto un rapporto, al quale è attribuito un numero di referenza specifico, con il quale si dà immediatamente avvio all’intervento.