Rinviata la domenica antismog di fine gennaio, una giornata senz'auto che avrebbe dovuto coinvolgere tutte le Regioni della pianura padana. L'opposizione attacca il governatore, Roberto Formigoni. Ma la responsabilità del rinvio tocca al Piemonte, che ha chiesto di spostare l'appuntamento perché a fine gennaio sono in programma le ultime gare delle Universiadi. I tecnici sono al lavoro per stabilire la nuova data, che con tutta probabilità sarà il 25 febbraio.
La domenica a piedi «padana» è stata ideata e promossa, durante un lavoro diplomatico durato oltre un anno, proprio dalla Lombardia. È stato infatti Formigoni a identificare nel blocco della circolazione interregionale un simbolo del campo in cui va combattuta la battaglia contro le polveri sottili: l'intero bacino che va dal Piemonte al Veneto.
Per sette giorni su nove dall'inizio dell'anno il Pm10 ha sballato la soglia prevista dalla legge (50 microgrammi per metro cubo), arrivando a toccare, l'altro ieri, quota 111 microgrammi nella centralina di via Juvara e 96 al Verziere.
L'opposizione attacca: «La Lombardia non sta applicando la legge sullo smog approvata pochi mesi fa — denuncia il vicepresidente del Consiglio regionale, Marco Cipriano (Ds) —. Chiediamo di convocare il tavolo di concertazione e la cabina di regia prevista dalla legge approvata dal Consiglio». Duro anche il commento del capogruppo dei Verdi, Carlo Monguzzi: «La situazione è drammatica, con sette giorni di superamento dall'inizio dell'anno, e il primo provvedimento reale sarà tra più di un mese. Siamo in mano a degli irresponsabili».
Gli alti livelli di smog, anche se i picchi si registrano a Milano, nei giorni scorsi sono stati un problema in tutta la Lombardia: fuorilegge le centraline anche nelle aree critiche di Como e del Sempione.