7° Conferenza nazionale sul Mobility Management
Oltre il 50% degli italiani tornerebbe a scuola guida per inquinare meno e risparmiare almeno 200 euro di carburante l’anno. Presentati i risultati di un’indagine DOXA e CNR
07 March, 2007
Il 2 marzo si è svolta la 7a Conferenza Nazionale sulla Mobilità sostenibile, organizzata da Euromobility, in collaborazione con la Regione Emilia Romagna e sotto il patrocinio del Ministero dell’Ambiente. Sono stati resi noti i dati relativi alla concentrazione di PM10 nelle principali 24 città italiane nei primi due mesi dell’anno e i risultati di un’indagine DOXA commissionata da Euromobility e di uno studio condotto da Euromobility stessa in collaborazione con il CNR (l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico) sulle potenzialità di risparmio energetico e di emissioni di CO2 attraverso l’introduzione in Italia del progetto ECO-DRIVE.
<b>La situazione PM10</B>
Euromobility prosegue con l’osservatorio sulle concentrazioni di PM10 nelle più grandi città Italiane. I dati esaminati si riferiscono al numero di giorni di superamento (35 giorni è il limite annuale) dei livelli di PM10 che si sono verificati nei primi due mesi dell’anno 2007 nei 22 maggiori capoluoghi italiani. Maglia nera a tutte le città del Nord (fanno eccezione Parma, 28 giorni, e Trieste, 23 giorni e Genova, 11 giorni), che hanno raggiunto e superato i giorni consentiti già nella prima metà di febbraio (Verona 54 giorni; Padova 52 giorni; Venezia 50 giorni; Torino 48 giorni; Bologna 45 giorni; Milano e Modena 43 giorni, Brescia 40 giorni). La situazione è meno drammatica nel centro-sud, dove Firenze (con 32 giorni), Roma, Prato (30 giorni) e Palermo (23 giorni) sono le città più a rischio, seguite da Livorno (18 giorni), Napoli (14 giorni) e Bari (8 giorni). Messina, Cagliari (0 giorni) e Reggio Calabria e Catania (5 giorni) sembrano non soffrire l’inquinamento da PM10. . Cos’è l’ECO-DRIVE ECO-DRIVE è una tecnica di guida rispettosa dell’ambiente, sicura, confortevole, economica e con un minore consumo energetico. ECO-DRIVE è una realtà internazionale applicata in 9 paesi europei dal 1999 e finanziata dall’Unione Europea, attraverso progetti pilota per la sensibilizzazione delle persone ad un utilizzo intelligente della propria autovettura. L’appeal dell’ECO-DRIVE.
<B>L’indagine DOXA</B>
Oltre l’80% del campione intervistato dalla DOXA -circa 1.000 patentati che per gli spostamenti utilizzano la propria macchina- si dichiara molto/abbastanza interessato a sapere come inquinare meno (il 47,4% si dichiara molto interessato, il 38,5% abbastanza interessato) e risparmiare almeno il 10% del carburante (57,4% molto interessati, 26,3% abbastanza interessato). Gli adulti (oltre i 55 anni di età) dimostrano maggiore interesse al risparmio energetico (81,3%) rispetto al risparmio economico (76,7%), mentre i giovani (tra i 18 e i 34 anni di età) sono maggiormente attenti al portafoglio (85,8%) che non all’ambiente (79,9%). E se non c’è “guerra tra sessi” sulla riduzione di emissioni, le donne si rivelano più sensibili al risparmio di carburante (88,8% rispetto al 79,9% degli uomini). Alla proposta di seguire un corso per imparare a inquinare di meno durante la guida e a risparmiare almeno il 10% di carburante, il campione intervistato dalla DOXA si divide in due. Il 51,2% degli intervistati si ritiene infatti interessato (il 18,4% dei quali molto interessato), mentre il 48,8% si dichiara poco interessato (il 25,4% addirittura per niente interessato). Dall’analisi del campione interessato al corso (l’ECO-DRIVE), si registrano i seguenti dati: le donne sono maggiormente interessate (56,3% rispetto al 47,3% degli uomini); i giovani parteciperebbero a un corso molto più volentieri che non gli adulti (rispettivamente 56,6% e 42,9%); i patentati del centro e del sud d’Italia si dimostrano maggiormente propensi al corso rispetto a quelli del nord (centro 51,4%; sud e isole 57,5%; nord-est 43,9%; nordovest 48,5%)
<B>Il risparmio energetico e il risparmio di emissioni di CO2</B>
Quasi 350 miliardi sono i chilometri percorsi annualmente in Italia dalle sole autovetture, il 61,5% dei quali sulle strade statali e sulle autostrade. Di questi 350 miliardi di chilometri, attraverso l’introduzione in Italia del progetto ECO-DRIVE, almeno 20 su strade extraurbane e oltre 12 in città potrebbero essere percorsi risparmiando anche più del 10% di carburante e riducendo di almeno il 10% la produzione di CO2. Indubbi vantaggi si avrebbero anche per il PM10 e per altri inquinanti come gli ossidi di azoto e il benzene. Sono questi i primi risultati dello studio condotto da Euromobility in collaborazione con l’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR seguendo la metodologia riportata nel “Conto Nazionale delle Infrastrutture e dei Trasporti” applicata al parco autovetture ACI del 2005. “Secondo il nostro studio” ha commentato Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility, “la riduzione delle emissioni di CO2, sarebbe di almeno 600 mila tonnellate annue, per un valore monetario superiore a 12 milioni di Euro. Un cittadino che percorre 15.000 chilometri in un anno seguendo le regole dell’ECO-DRIVE, risparmierebbe oltre 200 euro di carburante”. “ECO-DRIVE è oggi il più innovativo strumento per diffondere una cultura di mobilità responsabile, attraverso l’educazione e il training alla “popolazione motorizzata”, ha commentato Carlo Iacovini, Presidente di Euromobility. “Euromobility si impegnerà a promuovere ECO-DRIVE in Italia, coinvolgendo partner pubblici e privati. Abbiamo già ricevuto la disponibilità da parte del Comune di Parma a condurre il primo progetto pilota e ci auguriamo che presto altre amministrazioni aderiranno” ha concluso Iacovini.