Altro che oro nero. Il futuro è “cippato”
Innovazione, la storia di Stilenergia. Dal legno sminuzzato si può produrre energia pulita e a basso costo - da La Stampa del 10.03.2007
19 March, 2007
<b>Marina Cassi</b>
Energia pulita a basso costo? Non è un sogno, ma una realtà inventata da una piccola e giovanissima azienda di ingegneri e esperti in scienze forestali e termotecniche: bruciare in apposite caldaie il «cippato» cioè legno ridotto a scaglia. La materia prima è rinnovabile per definizione: gli alberi, ma anche scarti di produzione. L’idea è di Stilenergia, acronimo di servizi tecnici integrati legno-energia; l’impresa ha appena vinto il premio istituito dal servizio terziario innovativo dell’Unione Industriale, nell’ambito dell’edizione 2006 del Premio MIP-Mettersi in Proprio, organizzato dalla Provincia.
A Torino tra i clienti di spicco c’è il Seminario Maggiore di via Lanfranchi, una struttura enorme che occupa un isolato intero, con di 22.500 metri cubi, che la Curia riscalda a cippato, grazie ai fondatori di Stilenergia, già da qualche anno. E sta per fare la stessa cosa anche la Curia di Alessandria. Creare «cippato» è facile: va bene qualsiasi pianta e qualsiasi tipo di scarto ligneo. Le macchine cippatrici sminuzzano il legno in scaglie di dimensioni variabili con lunghezza e spessore di pochi centimetri. Il cippato è dunque il carburante e può essere utilizzato per ogni tipo di caldaia, per riscaldare o anche rinfrescare gli ambienti.
Ma l’azienda offre ben di più. Se il cliente possiede terreni agricoli può realizzare e curare la gestione di un impianto meccanizzato per la produzione di energia termica e elettrica, dalla A alla Z, dalla coltivazione dei terreni alla caldaia. Gli alberi più utilizzati nelle nostre zone sono i pioppi. Spiega Matteo Mina: «Abitualmente provvediamo a piantare pioppi a file distanziate di 2,80 metri; ogni 2-3 anni vengono ceduati e queste ramaglie servono al «cippato». Poi ogni dodici anni, quanto è il ciclo di vita dell’albero, vengono tolti e sostituiti con altri. In Nord Europa questo tipo di energia è largamente diffusa viene, ma la Stilenergia ha individuato nel pioppo la coltura più adatta per produrre i chip nel nostro territorio.
Dice Mina: «Il servizio offerto riguarda l’intero sistema: dallo studio di fattibilità iniziale, alla successiva ideazione ed esecuzione dell’impianto stesso e parallelamente della filiera agronomica e forestale necessaria al suo rifornimento. A ciò fanno seguito naturalmente la messa in opera ed il collaudo necessari ad avviare il tutto e, nel tempo, il monitoraggio, la gestione e la manutenzione della caldaia e dell’intero processo, inclusa la gestione delle ceneri di combustione, che sono analizzate, asportate e, ove possibile, finalizzate ad uso agricolo».
Si riscalda così la propria struttura, e nel contempo è possibile tenere sotto controllo personalmente anche la «crescita» della propria fonte di energia, con un processo che va a tutela dell’ambiente, non andando ad intaccare il patrimonio boschivo già esistente, ma, anzi, permettendo rimboschimenti mirati, ed il recupero di materiali di scarto come le ripuliture del sottobosco.