La Corte Suprema corregge Bush "Giusto tagliare i gas inquinanti"
Da La Stampa del 03.04.2007
03 April, 2007
<b>Maurizio Molinari</B>
La Corte Suprema di Washington sfida il presidente George W. Bush sui gas
serra: con 5 voti contro 4 ha approvato una sentenza che chiede al governo
di rivedere la legge «Clean Air Act» contro l'inquinamento dell'aria al fine
di assegnare all'Agenzia federale sull'Ambiente (Epa) il compito di limitare
le emissioni di gas nocivi emessi dalle automobili.
«Poiché i gas serra rientrano nella definizione di "gas inquinanti" l'Epa
deve regolare le emissioni di tali gas da parte dei nuovi veicoli a motore»
si legge nel testo redatto dal giudice John Paul Stevens che costituisce una
sconfitta per l'amministrazone Bush, fino ad ora sempre contraria ad
applicare a livello federale norme per la limitazione delle emissioni
inquinanti dalle automobili.
Il verdetto che ha visto la Corte Suprema spaccarsi fra giudici liberal e
conservatori è frutto di un ricorso che era stato presentato da 13 Stati -
primo firmatario il liberal Mssachusetts - proprio per obbligare la Casa
Bianca a rivedere le politiche basate sulla convinzione che le attività
umane non hanno un ruolo determinante nel provocare il surriscaldamento del
clima. La decisione della Corte Suprema è stata accolta con soddisfazione da
parte di associazioni ambientaliste come il Sierra Club, il cui portavoce
Josh Dorner ha parlato di «pietra miliare nella lotta contro il
surriscaldamento» la cui importanza non sta solo nell'obbligo per il governo
di rivedere l'attuale normativa ma nel «segnale che viene mandato al mercato
automobilistico sul fatto che il futuro non prevede vecchie forme di
inquinamento ma nuove tecnologie energetiche basate su sole e vento».
Chris Miller, direttore della campagna di Greenpeace contro il
surriscaldamento del clima, ritiene che la sentenza «confermi che l'America
è oramai più avanti dell'amministrazione Bush sulla difesa del clima come
dimostra anche la sensibilità di molti candidati presidenziali».
Dietro tale considerazione vi sono non solo i programmi elettorali ma le
notizie relative alla decisione degli sfidanti più accreditati di spostarsi
con veicoli non inquinanti durante la campagna. Il democratico John Edwards
si vanta di aver rinunciato al fuoristrada per un automoble ibrida mentre il
senatore Barack Obama ha fatto precisare ai portavoce che si sposta su
veicoli «flex fuel» in grado di adoperare tanto benzina che etanolo. Gli
risposto il repubblicano Mitt Romney, figlio di un manager dell'industria
automobilistica di Detroit, facendosi fotografare di fronte ad una Ford
Escape ibrida nuova di zecca.
Rudolph Giuliani è un fan delle auto ibride sin dalla scorsa estate, il
governatore democratico del New Mexico Bill Richardson ne ha fatto un punto
d'orgoglio personale ed anche Hillary Clinton non ha voluto essere da meno,
spiegando che «fra le auto del servizio segreto della mia scorta ve n'è
sempre almeno una che usa biocarburanti».