Vado al Minimo: spreco meno, vivo meglio
Iniziativa virtuosa a Torino: per una riduzione dei consumi, un progetto dedicato agli enti pubblici, ma non solo...
02 May, 2007
E’ stata presentata oggi, venerdì 20 aprile 2007, presso l’Arsenale della Pace, l’associazione e la campagna VADO AL MINIMO – spreco meno, vivo meglio.
Erano presenti alla presentazione, oltre al presidente dell’associazione Fabrizio Zandonatti, l’assessore regionale all’ambiente Nicola De Ruggiero, il presidente del Sermig Ernesto Olivero, e, in rappresentanza del comitato scientifico, il climatologo Luca Mercalli e il giornalista scientifico Piero Bianucci.
Si tratta di un progetto volto alla razionalizzazione dei consumi da parte di enti pubblici o di qualsiasi altra entità (sia essa industriale, associativa, editoriale) voglia aderirvi. “Ma abbiamo la necessità che tutti gli aderenti siano credibili – afferma il presidente Zandonatti – per cui abbiamo posto dei paletti. Ad esempio non potremo accettare le adesioni che non abbiano almeno una raccolta differenziata pari al 50%. E gli stessi comuni dovranno impegnarsi a rivedere il regolamento edilizio, in funzione di una maggiore efficienza energetica delle abitazioni. Ad oggi le adesioni raccolte coprono un territorio abitato da 200.000 persone. Hanno risposto affermativamente solo il 35-40% delle realtà che avrebbero i requisiti per poter aderire al progetto. Puntiamo realisticamente alle 500.000 persone coinvolte”.
IL progetto prevede, nella sua prima fase di attuazione, una sensibilizzazione “leggera” con una distribuzione a tutti i nuclei famigliari dei comuni coinvolti nel progetto di un kit composto da 3 lampadine a basso consumo e 2 set di riduttori di flusso idrico, confezionati in un sacchetto di carta riciclata (riduzione degli imballi) e con un volantino informativo. Agli enti locali saranno fornite: lampade ai vapori di sodio ad alta pressione per la pubblica illuminazione; riduttori di flusso per tutti gli impianti sportivi e le strutture ricettive, lampade a basso consumo per ogni complesso pubblico.
La seconda fase di sperimentazione è rivolta ai cittadini più sensibili, che, su base volontaria, parteciperanno a un progetto di 8 mesi durante i quali sarà chiesto loro di sperimentare uno stile di vida quotidiano ambientalmente consapevole.
“andare al minimo – afferma Luca Mercalli utilizzando una metafora automobilistica – non significa né tornare indietro, né fermarsi. Significa avanzare senza rischi di fondere il motore e, probabilmente con maggior tempo per scegliere consapevolmente la strada da seguire. Io viaggio al minimo ormai da anni, utilizzando treni e mezzi pubblici, e più vado al minimo, più riesco a ritagliarmi tempi per me stesso e a crearmi una vita ‘a misura d’uomo’ “.
L’intervento di Piero Bianucci, ha portato l’attenzione alla disparità di consumi, e conseguentemente di stile di vita fra le diverse parti del mondo: “ Credo che sia sufficiente citare un dato – ha affermato il giornalista – l’impronta ecologica media sul nostro pianeta è 1,7. Gli abitanti di Torino hanno un’impronta quantificata sul 3,3; quelli Statunitensi di 7. E per parlare di risparmio, cito un altro dato: se gli abitanti degli Stati Uniti spegnessero sempre gli apparecchi domestici lasciati in Stand By, potrebbero fare a meno di 8 centrali da 1000 MegaWatt”.
Lo squilibrio è stato sottolineato dell’intervento di Dominique Ouedraogo, sindaco di Gourcy (Burkina Faso): “Anche noi ci siamo dotato di una legislazione per regolare l’utilizzo dell’energia. Inoltre abbiamo instaurato un sistema di comunicazione capillare porta a porta per sensibilizzare la nostra popolazione ad una razionalizzazione dell’utilizzo energetico”.
Alla fine della conferenza abbiamo scambiato qualche parere con Luca Mercalli: “Questa è un’operazione culturale di sensibilizzazione del cittadino. Dobbiamo far passare l’idea che la festa è finita. Ora rimangono le briciole, e dovremo utilizzarle in maniera estremamente intelligente. Chiunque può far qualcosa. Evidentemente chi abita in un condominio potrà fare poco, mentre che ha una casetta indipendente potrà intervenire in maniera decisamente più incisiva, ma tutti abbiamo il dovere di agire secondo nuovi canoni. E’ necessario rivedere radicalmente i concetti di benessere e di progresso, pulendoli da tutte quelle incrostazioni pubblicitarie che li hanno inquinati, portandoci ad agire in maniera scellerata, danneggiando il pianeta su cui viviamo e il suo ecosistema, e di conseguenza il nostro futuro”.