Più di 100 mezzi Amsa già alimentati a metano
Entro l'anno raddoppieranno facendo di Milano la terza città europea a disporre di mezzi a basso impatto ambientale
24 May, 2007
Con l'acquisto e la consegna di 28 nuovi mezzi, tra autovetture e furgoni funzionanti a metano, Amsa disporrà di 112 mezzi a basso impatto ambientale (55 autocarri/autocompattatori e 57 vetture/furgoni) che, con gli altri già ordinati, supereranno quota 200 alla fine del 2007.
I compattatori a metano Amsa emettono un terzo di ossidi di azoto rispetto alle equivalenti motorizzazioni Euro 4 a gasolio, un quarto delle corrispondenti emissioni di ossidi di carbonio ed un decimo delle emissioni di particolato PM 10. Per quanto concerne gli idrocarburi incombusti l'ordine di grandezza scende a quasi un centesimo.
"Amsa - sostiene il Presidente - quando, a fine anno, avrà a disposizione 200 mezzi di questa categoria, disporrà del terzo parco mezzi a metano più importante d' Europa, inferiore solo a quello delle aziende di igiene ambientale di Madrid, che ne possiede 370 e Parigi, che ne ha 284, inoltre si collocherà di gran lunga al primo posto a livello nazionale. Amsa - ha prestato, negli ultimi anni, molta attenzione alla scelta delle motorizzazioni del parco mezzi in servizio. Per ridurre al minimo le emissioni in atmosfera, ha spesso adottato soluzioni tecniche all'avanguardia, addirittura in anticipo rispetto all'entrata in vigore delle normative sulla riduzione degli inquinanti e ha privilegiato l'acquisto di mezzi funzionanti con carburanti a basso impatto ambientale: biodiesel, gasolio desolforato, metano".
I mezzi a metano, peraltro, costano e consumano di più rispetto agli automezzi tradizionali ed, anche, la loro manutenzione, soprattutto ai fini della sicurezza, comporta costi aggiuntivi, il tutto compensato dal fatto che le loro emissioni sono di gran lunga inferiori agli standard fissati dalle norme Euro 4 e risultano, addirittura, inferiori agli standard Euro5 che entreranno in vigore nel 2010.
"L'assunzione responsabile dei maggiori costi - aggiunge l'amministratore Delegato di Amsa, Carlo Petra - pur compensati dal risparmio derivato dall'impianto di rifornimento gestito direttamente dall'azienda, è l'ulteriore dimostrazione della volontà del Comune di Milano e di Amsa di lavorare con decisione per migliorare le condizioni ambientali della città. Amsa ha dovuto anche farsi carico di costi aggiuntivi, perché la rete pubblica di distributori di metano attualmente presente sul territorio non avrebbe consentito il rifornimento del crescente numero di mezzi ecologici aziendali che, in fase di rifornimento, avrebbero finito per bloccare il servizio a tutte le altre utenze milanesi, pubbliche e private funzionanti a metano. Abbiamo così deciso di risolvere questo problema strategico con un importante investimento di 1,5 milioni di euro costruendo degli impianti autonomi di rifornimento. Gli impianti di rifornimento esistenti nel dipartimento di Zama già ora sono dimensionati per un numero di veicoli superiore all'attuale ed è in fase di avviamento la realizzazione di un nuovo impianto di distribuzione nel Dipartimento di Silla. In tal modo potremo tranquillamente gestire anche i nuovi mezzi in arrivo".