<b>Sergio Capelli</b>

<b>Assessore, l'opposizione si è scatenata sulle differenze fra le tariffe per il servizio di raccolta dei rifiuti fra comune e comune</b>
Quando si fanno questi confronti spesso si rischia di mettere sullo stesso piatto progetti differenti. O per lo meno di non considere differenze che piccole non sono.

<b>Differenze di tariffe, che però ci sono...</b>
E' incontestabile che ci siano delle differenze. Ci stiamo già lavorando

<b>In che modo?</b>
Proprio stamattina siamo arrivati alla formulazione di un protocollo d'intesa per l'omogeneizzazione delle tariffe. Un protocollo d'intesa preparato in concertazione con tutti i soggetti coinvolti: sia quelli che gestiscono l'offerta del servizio (consorzi etc...), sia coloro che rappresentano la domanda (associazioni di categoria etc...), sia la politica che è chiamata a gestire la situazione (Anci e enti locali). Ovviamente nel documento è prevista anche una fase di montoraggio

<b>Una bozza di protocollo d'intesa che sarà attiva a partire da?</b>
La data della firma ufficiale sarà il 10 luglio

<b>L'opposizione pensa anche ad una privatizzazione del servizio di raccolta, cosa ne pensa?</b>
Andando a confrontare i dati dei consorzi in cui si è proceduto all'assegnazione tramite bando del servizio di raccolta con gli altri, dove il servizio è affidato "in housing" a imprese pubbliche, i risultati non rappresentano una situazione favorevole alla privatizzazione. E comunque esistono differenze di tariffe notevoli anche fra i consorzi che hanno assegnato ad aziende private la raccolta

<b>Quali sono questi consorzi?</b>
I consorzi che hanno assegnato a privati la raccolta sono, in Provincia di Torino, il Covar 14 e il CCS.

<b>E in questo caso le differenze a cosa sono dovute?</b>
Ci sono alcune variabili che possono far variare il prezzo anche in maniera consistente. Ad esempio quella della proprietà degli impianti. Il Covar non è proprietario degli impianti.