Io e la mia Hummer all’idrogeno
Intervento di Arnold Schwarzenegger, governatore della California - da Il Corriere della Sera del 18.06.2007
18 June, 2007
Il riscaldamento del clima non è frutto della nostra fantasia. È un fatto reale. In California, ci siamo dati da fare per supplire alle carenze del governo federale e abbiamo emanato direttive precise. In uno sforzo che va al di là delle divisioni politiche, democratici e repubblicani hanno saputo reagire prontamente alla realtà dei mutamenti climatici nel nostro Stato. Abbiamo varato leggi per riportare i gas serra ai livelli del 1990 entro il 2020 e limitare severamente le emissioni di CO2 degli autoveicoli. Per esempio, stiamo finanziando l’«autostrada dell’idrogeno» in modo che molte più auto — compresa la mia Hummer — possano funzionare a idrogeno, che non produce CO2. Il nostro ruolo di governo è fissare i limiti di biossido di carbonio: spetta poi all’industria trovare il modo di adeguarsi, vuoi tramite nuove batterie, nuove miscele di carburanti o addirittura nuovi carburanti, oppure con nuovi motori. Per rafforzare l’impatto delle nostre iniziative, stiamo collaborando con altri stati in America, alcune province del Canada e persino con Tony Blair in Inghilterra per incentivare la riduzione dei gas serra. La sfida maggiore, tuttavia, sarà quella di sollecitare il nostro stesso governo a Washington non solo a passare all’azione, ma a porsi alla guida del rinnovamento. L’America rappresenta solo un quinto della popolazione mondiale, ma produce il 45% di biossido di carbonio.
Dietro la spinta delle nuove adesioni, spero che il governo federale capisca che è giunto il momento di agire. Di recente, la Corte Suprema americana ha conferito all’Epa (l’Agenzia federale per la protezione dell’ambiente) il compito di regolare i gas serra proprio come l’inquinamento atmosferico. Tuttavia, l’Epa non ha ancora concesso alla California il nulla osta per varare la propria legislazione in materia. Pertanto, allo scopo di far arrivare il nostro messaggio fino a Washington, abbiamo già avvertito il governo federale che se non ci saranno novità nei prossimi sei mesi, la California è pronta a intraprendere azioni legali in difesa dei propri diritti. E la scadenza si avvicina.
Nel decidere questa linea di azione, sono ben consapevole che dobbiamo proteggere l’economia, non meno del nostro ambiente. Ma non occorre fare una scelta tra l’uno e l’altra: possiamo salvaguardare entrambi. A breve termine, i dati ci danno ragione: abbiamo varato una severa normativa ambientale in California e lo stato è riuscito a risollevarsi dall’orlo della bancarotta, con una forte crescita economica che ha creato 850 mila nuovi posti di lavoro negli ultimi due anni. Anziché fare i bagagli, le imprese stanno tornando in California. A lungo termine, l’esigenza di risanare l’ambiente e frenare il riscaldamento del clima sta spalancando nuovi mercati per le tecnologie pulite. E l’economia sta diventando il principale sostenitore della causa ambientalista, anziché il suo nemico.
Un esempio: la Tesla Motors ha creato una nuova macchina, elettrica al 100%, con un’autonomia di 400 km prima di ricaricare le batterie. Può raggiungere una velocità di 220 km orari e passare da 0 a 100 km in 4 secondi. Sarebbe capace di battere una Porsche. Resta il problema che spesso le vetture efficienti, sotto il profilo dei consumi, lo siano molto meno sotto quello del design. Non sono belle da vedere. E Terminator non si sognerebbe mai di guidarle! Come me, la gente vuole auto belle e guida brillante. Ma vogliamo anche difendere l’ambiente.
L’industria è perfettamente in grado di trovare tecnologie pulite ed ecocompatibili. C’è chi vuole una macchina potente e ci sono madri che temono per la sicurezza dei figli e preferiscono un Suv — ma entrambi a emissioni zero. Di recente ho condotto un programma televisivo, nel quale si modificano vecchie macchine per farle sembrare nuove e potenti. Noi mettiamo un motore da 800 cavalli in una macchina, ma è alimentata a biocarburante: questa macchina riduce le emissioni nocive del 50% e percorre più chilometri per litro di carburante, ma allo stesso tempo non perde niente in velocità ed eleganza. Un altro esempio: Richard Branson, padrone della Virgin Airlines, ha annunciato che costruirà aerei a biocarburante, per passare successivamente all’idrogeno. In fin dei conti, gli americani sono arrivati sulla luna proprio grazie alla propulsione a idrogeno.
In breve, le capacità tecnologiche non ci mancano e il mercato non aspetta altro. Se i governi si faranno promotori di queste iniziative, gli investimenti non tarderanno ad arrivare, portando con sé nuove imprese e posti di lavoro. E’ così che bisogna affrontare il riscaldamento del clima, non colpevolizzando i cittadini, imponendo loro auto più piccole o addirittura vietando loro di viaggiare. Certo, se la gente preferisce auto più piccole o restarsene a casa, è libera di farlo. Ma è assurdo sopprimere la possibilità di scegliere.
La California, già avviata su questa strada, sarà di esempio per gli altri Paesi. In molti settori, il resto del mondo osserva attentamente quello che si fa qui da noi, in particolare nel settore dell’ambiente. Se il nostro esempio riuscirà a scrollare il governo federale fino a svegliarlo del tutto, allora gli Stati Uniti stessi si faranno portatori di innovazione, e questo avrà un impatto di gran lunga superiore. Se la guida viene da Washington, abbiamo maggiori probabilità di reclutare nella campagna ambientalista anche India e Cina, che ben presto saranno i maggiori produttori di gas serra del pianeta.
La guida dell’America e i rapporti con la Cina sono essenziali per fronteggiare il riscaldamento del pianeta. La Cina mette in piedi centinaia di nuove centrali a carbone perché ha fame di megawatt. E per quale motivo? Per produrre le merci da spedire ai consumatori americani! Noi americani dobbiamo capire che ogni prodotto che acquistiamo dalla Cina è fabbricato con energie inquinanti. Credo che in futuro dovremo trattare i Paesi che producono senza riguardo per l’ambiente allo stesso modo con cui condanniamo le violazioni dei diritti umani, quali lo sfruttamento sistematico dei lavoratori. Come consumatore finale, l’America può esercitare un’influenza molto forte.
Il riscaldamento del clima presenta all’umanità intera una dura sfida, ma l’unica cosa ragionevole da fare è agire insieme. E’ compito della leadership saper trasformare la crisi del clima in un’opportunità di investimento, di tecnologia pulita e di occupazione.
*Governatore della California
(C) Global Viewpoint, distribuito da Tribune Media Services
Traduzione di Rita Baldassarre