Il secondo termovalorizzatore di Milano non si farà ad Opera
Per l’Amministratore delegato di Amsa è priva di fondamento l’ipotesi di un’ubicazione nel comune di Opera. L' importante è che sia realizzato nella parte sud di Milano
12 July, 2007
<i><b><font size="1">Ovidio Diamanti</font></b></i>
Il nuovo termovalorizzatore di Milano sembra essere più lontano dal Comune di Opera. A indebolire la nomination del piccolo comune milanese ha contribuito una dichiarazione di Carlo Petra, Amministratore delegato di Amsa, che ha definito un’invenzione l’ipotesi di una possibile ubicazione ad Opera del secondo termovalorizzatore milanese. Emerge, però, l’esigenza che la nuova struttura sia realizzata nella zona sud di Milano, magari non troppo in aperta campagna perché in questo modo diventerebbe difficile offrire il servizio di teleriscaldamento alle abitazioni. A questo riguardo va tenuto in considerazione che il teleriscaldamento abbassa il livello delle emissioni inquinanti.
La questione del secondo termovalorizzatore torna a far discutere i milanesi. La sua ubicazione nella zona sud della città nasce dalla necessità di controbilanciare Silla II, l’unico termovalorizzatore della città, collocato a Figino, nel nord di Milano. L’ipotesi circolata di realizzarlo nei pressi del carcere di Opera ha sollevato le preoccupazioni dei cittadini e della Provincia.
C’è anche un’altra ragione per cui è importante rimanere nell’ambito del sud milanese. Il termovalorizzatore dovrà consentire di bruciare i fanghi derivanti dalla depurazione delle acque, così come imposto da alcune direttive dell’Unione europea che prevedono quest’obbligo a partire dal 2010. E’ quindi difficile pensare che una simile struttura venga ubicata lontano dai depuratori di Nosedo e San Rocco.
“Sulla questione impiantistica, ben venga l’apertura di Amsa al dialogo interistituzionale, da noi ampiamente auspicato.- ha dichiarato <b>Bruna Brembilla</b>, Assessore all’ambiente della Provincia di Milano- Ci aspettiamo, però che, accanto all’approfondimento e condivisione sulla questione dell’eventuale termovalorizzatore, si possa affrontare con la stessa convinzione e disponibilità la necessità di incrementare i servizi di raccolta differenziata, elemento fondante del nostro Piano rifiuti, nel Comune di Milano”.