Piano regionale rifiuti, il parere dell’Ama
Insufficiente dal punto di vista della sicurezza ambientale e della fattibilità economica. Questo il giudizio dei vertici della Municipalizzata sul piano rifiuti approvato dalla Regione Lazio: “Senza la costruzione del quarto impianto, resterebbero fuori 300mila tonnellate di cdr
27 July, 2007
<b><i>Silvana Santo</b></i>
“Piano rifiuti, così non si evita l’emergenza a Roma”. È quanto si legge in una nota dell’Ama (Azienda municipalizzata ambiente) a proposito delle anticipazioni sul nuovo piano rifiuti della Regione Lazio. I vertici dell’Ama, in particolare, contestano l’annunciata cancellazione dal piano del quarto impianto di valorizzazione energetica del cdr (combustibile da rifiuto), proprio quello che doveva essere affidato in gestione alla Municipalizzata. Questa soluzione “non è congruente con i dati reali” - si legge nella nota - e “lascia fuori 300mila tonnellate di cdr”.
Secondo la dirigenza dell’Ama, infatti, la tendenza costante all’aumento della produzione di rifiuti (il 2% annuo nella sola città di Roma) rende indispensabile la costruzione di un altro impianto. Dal punto di vista economico, inoltre, la valorizzazione energetica del cdr contribuirebbe a coprire i costi legati all’aumento della raccolta differenziata. Costi che l’Ama stima compresi tra i 40 e i 63 milioni di euro, a seconda che la raccolta differenziata raggiunga il 35 o il 40%. In assenza del fatidico quarto impianto, “le spese dovranno essere tutte coperte mediante un continuo adeguamento della Tariffa Rifiuti”, si legge ancora nel documento.
Un mix esplosivo di ragioni ambientali ed economiche, insomma. Che potrebbe portare, dopo la sospensione dello sciopero Ama del 14 luglio scorso, a nuove agitazioni al termine delle vacanze estive. Viste anche le <a href="http://www.ecodallecitta.it/index.php?id=7647">perplessità degli ambientalisti</a>, il consenso intorno al nuovo piano rifiuti sembra ancora una chimera.