Energie sinistre
- da Liberazione del 28.07.2007
30 July, 2007
<b>Mirko Lombardi</B>
Caldo torrido. E intanto sono accesi milioni di impianti di riscaldamento all’incontrario: per rinfrescare dentro le case i condizionatori buttano fuori aria bollente che aumenta la calura. E nelle città più “avanzate”, quelle con il teleriscaldamento, continua a circolare sotto il manto stradale l’acqua a cento gradi nei tubi. Anche d’estate? Si, anche d’estate. È la “cogenerazione”, bellezza! Cioè il sistema efficientissimo che non spreca niente producendo insieme energia elettrica e acqua calda. Ma siccome anche l’estate l’energia elettrica ti serve, che ne fai dell’acqua calda? Mica la puoi buttare nei fiumi a lessare i pesci. E allora sei costretto a farla girare nei tubi a scaldare le strade solo per fornire quel po’d’acqua calda ai rubinetti domestici che un pannellino solare termico sul tetto fornirebbe gratis. Un crescendo rossiniano di inerzia termica. Un bilancio energetico che butta via d’estate ciò che ha guadagnato d’inverno. Come se per avere un bicchiere di acqua fresca prima la facessi bollire e poi la mettessi in frigo a raffreddare. Da matti. Queste pratiche, una scollegata all’altra, come se il caldo e il freddo prodotti se ne stessero separati e non partecipassero insieme a determinare la temperatura esterna generale, sono una voragine di spreco di energia che costa, costa tantissimo. Costa all’economia nazionale, alle nostre tasche, e alle emissioni di co2, giacché tutto questo tourbillon di scaldare e raffreddare si fa con la combustione dei “fossili” e dei rifiuti. Ed è costato milioni di euro all’anno di cip6. È dura ad entrare in testa l’idea del risparmio energetico. I Suv, ad esempio, che sono anche belli da vedere, possenti ed accoglienti, metafora dei nostri stili energivori, non reggono ad una domanda di puro buonsenso: ma perché invece che con un’auto devo girare con un camion? Posso permettermelo energeticamente anche se ho i soldi per comprarlo? No, perché il Suv in città non è un lusso, ma una pericolosa stupidaggine. Come il teleriscaldamento l’estate. Non è moralismo pauperista, è senso del limite, è ricostruzione della “mensura” di tutte le cose. Dunque l’energia è un grande affascinante tema di oggi. E d’altronde che cos’è l’effetto serra, il mutamento climatico se non un gioco termodinamico? Serve un piano energetico che dica in modo condiviso di quanta energia c’è realmente bisogno. Un piano che prima di tutto fermi gli sprechi, li individui, li quantifichi, e li ridimensioni in un tempo certo, mettendoci risorse e lavoro, e costanti verifiche dei risultati. Ciò vuol dire spingere efficienza e risparmio. Contemporaneamente il piano deve affrontare il come produrre energia senza effetti climalteranti, quindi rinnovabili: solare, eolico, idroelettrico, geotermico ecc. e no al carbone e al nucleare. E poi il piano dovrebbe definire nuove modalità di trasporto di persone e merci, nuovi cicli corti dalla produzione al consumo...ma qui mi fermo. In autunno ci saranno Conferenze Governative, appuntamenti mondiali delle multinazionali. Tutti che si interrogheranno. Ma è ora di risposte concrete che la sinistra deve pretendere. Ultimissime: Il Ministro dell’Ambiente ha dato l’ok al rigassificatore di Rovigo che stanno già assemblando ad Alicante, che non rientra in nessuna decente programmazione dei fabbisogni e dei siti. Come non detto!