Cambiamenti climatici: a Milano nel 2007 temperature da record, l’Italia si scalda di più nel mondo
Lo dice una ricerca di Legambiente e Osservatorio meteorologico di Milano Duomo in vista della Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici. Uno studio del Cnr mostra che l’Italia si sta riscaldando più della media globale
08 September, 2007
<i><b><font size="1">Ovidio Diamanti</font></b></i>
Milano, insieme a Trieste, è la città con il maggior aumento di temperatura nel primo semestre di quest’anno. Rispetto al trentennio 1960-1990, che ebbe una media già alta, la temperatura nel capoluogo lombardo e in quello friulano, è aumentata di 3 gradi. Seguono a ruota Bologna con 2,5 gradi, Firenze 2,3, Torino 2,2, Napoli 1,8 e Roma 1,3. A dirlo è uno studio di Legambiente e dell’Osservatorio meteorologico di Milano Duomo in vista della Conferenza nazionale sui cambiamenti climatici del 12 e 13 settembre a Roma.
Nel rapporto si mette in evidenza l’anomalia del primo semestre 2007, con un inverno mite e una primavera dai toni estivi. Un dato può essere significativo: a Milano nel solo mese di gennaio si è registrata una temperatura media di 6,2 gradi rispetto all’1,2 del 1960-1990. Il rapporto pone in rilievo con un certo allarme l’aumento delle temperature notturne dal momento che si assiste ad una crescita delle cosiddette nottate tropicali, cioè quelle in cui la temperatura non scende mai al di sotto dei 20 gradi. Tra il 1960 e il 2005 le nottate tropicali sono aumentate del 50%, un fenomeno che è cresciuto anno dopo anno tanto che le notti più calde risultano essere tutte tra il 1994 e il 2007.
Quasi contemporaneamente è stato presentato uno studio del Cnr nel quale si rileva che l’Italia si sta scaldando più del resto del mondo: negli ultimi cento anni la temperatura nel nostro Paese è cresciuta di un grado, contro lo 0,74 della media mondiale. Le cause secondo gli esperti del Cnr potrebbero essere diverse. Una di queste potrebbe essere "l'aumento della temperatura superficiale del Mar Mediterraneo, che diminuisce il suo effetto di raffreddamento invernale della temperatura". Ma non si esclude anche che “molte stazioni per il rilevamento della temperatura sono ubicate all'interno delle città, per cui i dati potrebbero risentire delle isole di calore e dell'aumento delle dimensioni delle città".
Di fronte a questi dati per il <b>Presidente di Legambiente Roberto Della Seta</b> “ci vogliono interventi drastici e immediati perché le città italiane sono in clamoroso ritardo rispetto alle politiche di riduzione dei consumi energetici e del traffico richieste dall’Europa”.