Italiani meno incivili? Tutto merito degli eschimesi
Il quinto rapporto annuale dell' Osservatorio Comieco-Ipsos sul senso civico
21 September, 2007
Molti latini in meno e qualche eschimese in più. Ovvero: calano gli italiani individualisti ed aumentano coloro che pensano maggiormente alla collettività. Questi in sintesi i risultati dell’Osservatorio voluto da Comieco ‐ Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base Cellulosica ‐ che fornisce
con cadenza annuale una sorta di "barometro del senso civico", valutando e rilevando i mutamenti nel comportamento degli italiani, anche in termini di rispetto dell’ambiente e di raccolta differenziata quale azione utile per uno sviluppo sostenibile, tema caro anche agli altri promotori della ricerca:
Asia, Comune di Napoli, e Legambiente Campania.
Quest’anno risulta un cambiamento di rotta dopo il crollo del 2006, con un indice di civicness passato da 32 a 40. Tutto ciò proprio grazie ad un incremento degli eschimesi (ossia individui votati ai valori sociali) ed una diminuzione dei latini (coloro i quali interpretano il senso civico in chiave
individualistica). Si tratta di una conseguenza della maggiore fiducia nelle istituzioni più vicine al cittadino: i Comuni infatti registrano un progresso a differenza di enti più lontani come il governo nazionale o l’UE. Rispetto al passato assistiamo alla caduta libera di istituzioni tradizionalmente ‘ricettacoli’ di fiducia come la scuola (dopo gli scandali legati al bullismo dal 24 al 13%) e la Chiesa cattolica. Sempre più in auge le associazioni di difesa del cittadino e quelle ambientaliste.
Tra i personaggi famosi espressione del senso civico: Beppe Grillo e Fiorello (oltre il 70% quasi a pari merito); Fabio Fazio (62%), Margherita Hack (50%), Francesco Totti (33%), Simona Ventura (31%) e a chiudere Maria de Filippi (25%).
“Sono proprio gli eschimesi la vera sorpresa del 2007” ha affermato <b>Paolo Natale di Ipsos</b>. “In un periodo di sfiducia nelle istituzioni soprattutto politiche un manipolo di italiani ritiene che solo pensando alla collettività ci si possa salvare dal degrado civile”.
Ma cosa ne pensano gli italiani del senso civico della altre nazioni? Per i nostri connazionali l’area dell’Europa del centro nord (con in testa l’immancabile Svizzera) rappresenta il punto di riferimento; a seguire il Giappone e i paesi anglofoni (UK e USA). E il Bel Paese? E’ in compagnia di Spagna e Grecia con una sufficienza stiracchiata, mentre tra le regioni considerate più virtuose spiccano quelle del nord, Lombardia in testa, mentre quelle del sud sono fanalino di coda (Puglia, Calabria e Campania ‘maglie nere’).
Tra gli immigrati, le etnie che secondo gli italiani meglio esprimono il senso civico sono filippini, peruviani ed ecuadoregni (di religione cattolica e normalmente impiegati nei servizi domestici). In quarta posizione si colloca a sorpresa l’Egitto (che gli italiani considerano forse il paese musulmano più moderato anche per le numerose attività commerciali avviate nel nostro paese) prima di Ucraina e Cina. Chiude la lista l’Albania.
Tra gli elementi fondanti del senso civico non manca la cultura ambientale, ottima cartina tornasole per capire quanto un popolo o un individuo abbia sviluppato il suo senso civico:
1) il 57 % considera molto pericoloso per l’ambiente muoversi con auto e moto private
2) il 48% ritiene grave sprecare acqua potabile
3) il 40% ritiene pericoloso non fare la raccolta differenziata
4) molto minore è la sensibilità verso il risparmio di corrente elettrica (26%)
“Un focus particolare è stato fatto sulla raccolta differenziata di cui Comieco rappresenta il garante per la parte che riguarda gli imballaggi di carta e cartone: cresce la soddisfazione per la qualità dei servizi di raccolta differenziata; i critici verso il servizio sono al minimo storico (31 % vs 40%) e cresce ai massimi livelli l’autocritica verso il poco impegno dei cittadini nella raccolta differenziata (45% vs 38%) anche se è fondamentale che ciascuna regione sia in grado di provvedere autonomamente allo smaltimento (60% degli intervistati)” - ha proseguito <b>Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco</b>.
Napoli, sede dell’Osservatorio, è la città che ogni anno riceve un’attenzione particolare dall’indagine. Rispetto al 2006 è ancora più forte la consapevolezza che il senso civico cresce se esiste la certezza della pena per chi non rispetta le regole (dal 37% al 50% dei cittadini intervistati) e che è ormai giunto il momento di lasciare da parte l’arte di arrangiarsi (‘la simpatica anarchia’) per far leva su un’organizzazione pubblica e privata che sfrutti al meglio le potenzialità della città. <font size="1"><i><b>- S.C.</b></i></font>