Una bicicletta per tutti
Il piano bike sharing: 120 parcheggi sparsi in città e oltre mille velocipedi. Un computer sotto il manubrio verificherà la posizione del mezzo - da La Stampa del 22.09.2007
24 September, 2007
<b>Alessandro Mondo</b>
Torino come Parigi, Lione, Vienna e Barcellona. O più modestamente come Parma, dove il «bike sharing», il servizio delle bici a noleggio, è attivo dal 2006. Ora tocca a noi, in sintonia con la capitale francese folgorata dalla due ruote: «I parigini conquistati dalla rivoluzione della bicicletta», titolava a fine estate Le Figaro. E a Torino? Ci sono i soldi, 2 milioni di euro promessi dalla Regione, e c’è il progetto di massima. «Notizie positive, che nel 2008 si tradurranno in un servizio pensato per rispondere alle esigenze di residenti, pendolari e turisti», spiega l’assessore Domenico Mangone (Ambiente).
Il sistema ruoterà su 120 stazioni, cioè punti di distribuzione automatica, segnalate e collocate a circa 300 metri l’una dall’altra nei luoghi «a forte attrazione di pubblico». Ciascuna ospiterà 8-12 colonnine di sgancio-aggancio per un totale di 1.200 bici dotate di un mini-computer (a Parma si trova sotto il manubrio) collegato ad un «sistema remoto». «Pensiamo ad un servizio che funzioni dal mattino fino a tarda sera, utilizzabile con un abbonamento semigratuito», aggiunge Mangone. Dagli uffici ipotizzano una cifra di 10 euro l’anno per dotare l’abbonato di una «card» che, passata davanti ad un lettore magnetico, gli permetterà di prendere e depositare la bici. «Si pagherà in rapporto al tempo di utilizzo», precisa l’assessore.
Per incentivare al massimo il servizio i primi 30 minuti di pedalata saranno gratis. Un furgoncino farà la spola tra le stazioni per curare la manutenzione delle biciclette, sostituire quelle rubate o vandalizzate, rifornire le rastrelliere. «Bici dotate di cambio, pesanti ma non troppo, dipinte con i colori della Città e molto visibili - spiega Gabriella Bianciardi, dirigente del Settore Ambiente -. Con la pubblicità sui mezzi finanzieremo la gestione».
La premessa, già contenuta nel Rapporto 2003 del Comitato Giorgio Rota curato da Luca Davico, Politecnico di Torino, è che la due ruote non inquina, fa bene alla salute e al portafoglio, occupa poco spazio e per i percorsi urbani fino a 6 chilometri di distanza batte in velocità l’auto. Oltretutto, è tagliata su Torino: il Comune ha calcolato che in un raggio di 5 chilometri da in piazza Castello è compreso il 70% del territorio urbano. Parola d’ordine: «Pedalare».