Bike-sharing soluzione inevitabile
di Domenico Mangone, Assessore all'Ambiente del Comune di Torino - da La Stampa 26.09.2007
26 September, 2007
C’è qualcosa che stona in quella che, con mia grande sorpresa, è diventata una querelle sulla bicicletta. Intanto il paradosso iniziale: la bicicletta è, indiscutibilmente, il mezzo di trasporto più ecologico - ed economico - che esista. E il fatto che noi amministratori dell'ambiente urbano stiamo a discuterne è davvero paradossale. Tuttavia mi presto momentaneamente al paradosso di una discussione a mezzo stampa nella speranza che qualche spiegazione in più possa servire. Va detto che fare qualcosa per contrastare i due grandi mali delle nostre città, il congestionamento del traffico e l'inquinamento dell'aria, non è più procrastinabile. Bisogna tenere ben presente che congestionamento del traffico e inquinamento dell'aria sono problemi complessi che non possono in alcun modo essere risolti con una unica soluzione. Questa, si avrà solo adottando misure differenti e complementari.
Quindi ben vengano strumenti atti a migliorare il servizio di trasporto pubblico, ben vengano "ticket transport" se consentiranno un più agevole utilizzo di mezzi di trasporto efficienti ed ecologici, ma nessuna di queste soluzioni può e deve escludere l'altra. Circa il 60% dell'inquinamento atmosferico urbano è causato dalle automobili. Limitare la circolazione di quelle più inquinanti e offrire ai cittadini mezzi di trasporto alternativi, ormai è un dovere per ciascun amministratore.
Se poi di economia ambientale vogliamo parlare, i conti sono presto fatti, ma le auto ne escono molto male: con una media di 13 chilogrammi di peso, una bicicletta trasporta una persona mentre un'automobile prima deve spostare qualcosa come 2 tonnellate di lamiera. Poi un'auto necessita dello spazio di sei biciclette per muoversi, e quello di venti per parcheggiare. Acquistare e mantenere una bicicletta è molto meno oneroso che mantenere un'autovettura.
E' proprio da considerazioni come queste e dall'esperienza di Paesi con un senso civico ben più sviluppato del nostro, ai quali peraltro siamo soliti guardare come indiscussi modelli di efficienza, che è nata l'idea del bike sharing a Torino.