Torino e hinterland: 11 ore di fermo ma deroga per gli over 65
I 17 comuni del torinese trovano l'intesa per estendere il blocco dei veicoli Euro 0 benzina e Euro 0-1 diesel dalle 8,30 alle 19. Nove ore di fermo invece per i veicoli commerciali. Torino intenzionata a confermare l'esenzione per i conducenti con più di 65 anni. Ed è conflitto aperto con la Regione
23 October, 2007
<font size="1"><b><i>Federico Vozza</i></b></font>
Il Tavolo provinciale ha deciso: stop dal 5 novembre dalle 8 alle 19 per i veicoli Euro 0 benzina e Euro 0-1 diesel adibiti al trasporto privato. L'accordo raggiunto tra Torino e 16 comuni dell'hinterland porta dunque a 11 le ore di blocco per i veicoli più inquianti, in precedenza limitati per 6 ore giornaliere (13-19). I veicoli commerciali Euro 0 e Euro 0-1 diesel saranno invece fermati dalle 8,30 alle 13 e dalle 14,30 alle 19, per 9 ore complessive rispetto alle 4 attuali.
Un'intesa che ha portato quindi ad un'allungamento dell'orario di blocco al di là delle aspettative. Le indicazioni regionali prevedevano infatti di estendere i divieti "ad almeno otto ore" giornaliere. E' la prima volta inoltre in cui si arriva alla definizione di un orario comune di blocco tra Torino e tutti i comuni della cintura che, lo ricordiamo, sono: Beinasco, Borgaro, Carmagnola, Chieri, Chivasso, Collegno, Grugliasco, Ivrea, Moncalieri, Nichelino, Orbassano, Pinerolo, Rivoli, San Mauro, Settimo e Venaria.
La deroga agli over 65 sostenuta dall'assessore comunale di Torino, Domenico Mangone, non è stata però accantonata, come sembrava nei giorni scorsi, ma, come si legge nel comunicato al termine dell'incontro in Provincia, "ogni amministrazione comunale sarà libera di poter decidere". Torino dunque vuole questa esenzione, applicata in passato solo a Firenze, che permetterebbe a chi ha compiuto il sessantacinquesimo anno di età di condurre liberamente la propria autovettura anche se non in linea con le direttive di efficienza più recenti. Su questo punto è aperto lo scontro tra l'assessore comunale di Torino Mangone e il collega regionale De Ruggiero che dichiara polemicamente: "è una misura che non condivido, mai ipotizzata negli incontri tra le Regioni della Pianura Padana. Ricordo inoltre che nel rinvio a giudizio degli amministratori toscani, cominciando da Firenze, questa deroga è stata giudicata come un esempio della tela di Penelope: prima si fa, poi si disfa...".