Metropolitana batte auto 3-0. Così il \"rosso\" blocca il traffico
Al volante da Collegno ci si può imbattere in 24 incroci e tre rotonde. Poi il tempo per cercare un posto per la sosta. La linea sotterranea è economica e vantaggiosa non soltanto per chi abita lungo l´asse Collegno-corso Francia - da La Repubblica del 01.11.2007
02 November, 2007
<b>Federica Cravero</b>
Metropolitana batte automobile 3 a 0. Prendiamo tre colleghi che abitano in zone diverse ma vanno tutti a lavorare nello stesso ufficio. In via San Secondo, ad esempio, a due passi da Porta Nuova. Chiediamo loro di andare un giorno a lavorare in auto e il giorno dopo in metrò. Risultato: per tutti la metropolitana è il mezzo vincente. Ed è forse la prima volta che un mezzo di trasporto pubblico entra così prepotentemente nelle simpatie dei torinesi.
Sono molti i pendolari che hanno scelto di lasciare l´auto in garage e andare a lavorare in metrò. C´è chi ha riscoperto il gusto della lettura, chi quello del chiacchiericcio e chi ha sostituito la musica dell´autoradio con quella dell´iPod. Chi ha trovato interessante il connubio economia ed ecologia, visto che oltre alla benzina risparmiata andare a lavoro coi mezzi pubblici significa acquistare un mensile da 35 euro contro un abbonamento mensile al parcheggio di 102 euro per tutta la giornata esclusa la Ztl centrale. Ma mettendo a confronto i due mezzi di trasporto si è scoperto anche che per una volta il mezzo pubblico è anche più veloce di quello privato. E a chi storce il naso perplesso basti una considerazione: se è vero che il metro si ferma obbligatoriamente 14 volte nel suo tragitto di poco più di 9 chilometri da Collegno a Porta Nuova, un automobilista che faccia lo stesso percorso con l´auto incontra ben 24 incroci con semaforo e 3 rotonde. E i 16 minuti del metrò diventano 20 esatti in auto alle undici di sera, quando il traffico è praticamente nullo e si ha la fortuna di trovare anche 6 semafori verdi consecutivi su corso Francia, ma possono arrivare anche a 30 o più nelle ore di punta.
Ma addirittura è dimostrato che la metropolitana è più veloce non solo per chi abita lungo corso Francia, ma anche per chi abita fuori città. E vince sull´auto addirittura quando quest´ultima può fare percorsi più brevi, ad esempio passando in corso Vittorio per andare da piazza Rivoli a Porta Nuova, senza deviare per piazza Statuto.
Come dimostra l´avventura urbana dei tre colleghi. Il signor Rossi abita nel centro storico di Alpignano. Alle 8.10 va a prendere la macchina in garage. Tempo tre minuti ed è in strada: prende la statale 24 e si incolonna dietro le altre auto dei pendolari. C´è il divieto di sorpasso, il limite dei 50 orari, non resta che aspettare pazientemente di infilarsi in corso Regina Margherita, poi prendere corso Lecce, corso Vittorio Emanuele II e infine svoltare in via San Secondo. Il viaggio in tutto è di 17,5 chilometri, il signor Rossi ci ha messo 33 minuti. Ma non è ancora finita, si deve trovare parcheggio. Il signor Rossi è mediamente fortunato: trova parcheggio in due minuti, a 400 metri dall´ufficio (ma ne ha percorsi 800 nella ricerca di un posto), che raggiunge a piedi in altri due minuti. Sono le 8.50.
Il signor Bianchi invece abita in via Rosolino Pilo, zona piazza Rivoli. Esce alle 8.20, in un minuto sale sull´auto parcheggiata nella via e prende corso Vittorio per andare a lavorare. Sono solo 3,5 chilometri, ma ci vogliono 16 minuti. Poi alttri e almeno un chilometro di pellegrinaggio per cercare parcheggio, ma alla fine si libera un posto proprio sotto l´ufficio, dove il signor Bianchi entra alle 8.40.
Infine il signor Verdi: parte alle 8.30 perché abita ad appena 2 chilometri dal lavoro, in via Juvarra, a pochi metri da Porta Susa. In effetti il viaggio in auto dura 7 minuti, ma tra andare a prendere l´auto parcheggiata lontano e nuovamente cercare parcheggio sotto l´ufficio ne passano altri 8 e il signor Verdi arriva alle 8.45.
Il giorno dopo invece decidono di prendere tutti la metropolitana. Il signor Rossi parte di casa in auto alle 8.10 e in nove minuti è al capolinea Fermi. Il posteggio Gtt - gratuito per tutti fino a oggi, poi a pagamento per chi non ha l´abbonamento ai mezzi - è strapieno, ci sono auto in mezzo fuori dalle strisce e sulle aiuole, si passa a fatica, e nemmeno un posto. Esce e parcheggia in una via poco lontano. In tutto sono passati tre minuti, altri due ne impiega a raggiungere a piedi la stazione, scendere le scale e timbrare il biglietto. Un minuto di attesa e alle 8.25 arriva il metrò. Sedici minuti esatti per attraversare il ventre di Torino, sedici minuti di relax che non hanno paragone con i clacson, le frenate brusche, i semafori rossi e il rischio-multe che si corre qualche metro sopra la sua testa. Alle 8.41 è a Porta Nuova, due minuti per risalire le scale, altri tre minuti per andare a piedi in ufficio e alle 8.45 il signor Rossi è alla sua scrivania.
Il signor Bianchi invece esce di casa alle 8.20 e va dritto verso la stazione Rivoli del metrò: passeggiata, scale e attesa alla fermata valgono 4 minuti. Il viaggio dura 8 minuti e altri 5 per uscire dalla stazione e andare in via San Secondo: il signor Bianchi entra in ufficio alle 8.37. Impiega invece 12 minuti il signor Verdi, che parte da via Juvarra alle 8.30 e in tre minuti è seduto sul metrò in piazza XVIII Dicembre, 4 minuti di viaggio e poi cinque minuti per arrivare al lavoro e dare anche un´occhiata a una vetrina.