Semafori, la difesa di Sestero \"Onda verde? No, è insicura\"
- da La Repubblica del 03.11.2007
05 November, 2007
<b>Diego Longhin</B>
«Torino non è agli ultimi posti per la velocità di spostamento della mobilità privata. Anzi. I tempi sono buoni e accettabili». Parola di Maria Grazia Sestero, assessore ai Trasporti e alla Viabilità della giunta Chiamparino.
Assessore Sestero, dagli esperimenti fatti da Repubblica appare che attraversare la città non sia poi così veloce. Colpa delle attese ai semafori. Per andare da Barriera di Milano a Mirafiori Sud si impiegano 50 minuti. Anche nei tratti più brevi i tempi sono lunghi. Non sarebbe meglio tornare alla vecchia onda verde?
«L´onda verde è solo un mito. Non servirebbe a risolvere i problemi di circolazione. Bisogna tenere conto che negli esperimenti fatti si tiene conto solo di un aspetto. Quello dell´automobilista».
L´obiettivo è penalizzare la circolazione privata?
«L´obiettivo è spostare sempre più persone dal mezzo privato al mezzo pubblico, senza rendere la vita impossibile agli automobilisti. La circolazione è fatta anche di pedoni, ciclisti e mezzi pubblici. Quando si dice che ci sono troppi incroci regolati dai semafori non si pensa che chi va a piedi preferisce attraversare dove c´è un semaforo. Dà maggiore sicurezza, soprattutto sui grandi corsi. Così come i ciclisti vogliono le corsie riservate e i mezzi pubblici, nei semafori controllati elettronicamente da 5T, hanno la precedenza».
Questa è la politica dell´amministrazione. Passando dalla teoria alla pratica non sarebbe opportuno regolare meglio i semafori per evitare attese lunghe quando i flussi sono più consistenti?
«Cosa che si fa abitualmente. Sia i tecnici del Comune sia i tecnici di 5T provano periodicamente i percorsi. I semafori controllati a distanza, attraverso telecamere e sensori, servono proprio a rendere più fluido il traffico».
Dove sono i risultati?
«Li avete potuti constatare con la vostra inchiesta. Dal Rondò della Forca a via Vanchiglia si procede senza problemi perché i semafori sono regolati a distanza in modo da dare precedenza al flusso principale. Si rallenta in via Vanchiglia perché il flusso maggiore arriva proprio da questa via rispetto al corso. Stessa situazione in corso Inghilterra fino a corso Vittorio».
Il problema è che solo 180 incroci sono regolati da telecamere. Gli altri?
«Arriveremo presto a 300 incroci con un investimento complessivo di 10 milioni di euro. Quando la mappa sarà completa si sentiranno gli effetti in maniera più incisiva. Il traffico sarà regolato a distanza, in maniera flessibile, in base ai flussi, alle code, in pratica in tempo reale».
Non è solo un problema di semafori, ma di percorsi. Ad esempio prendere corso Moncalieri nell´ora di punta è un´impresa. Come si può rendere più fluido il traffico?
«Corso Moncalieri è oggettivamente difficile. Un asse su cui passano diversi flussi. Quelli che attraversano la città e quelli che entrano in centro, da Nord e Sud. L´obiettivo è dividerli realizzando sottopassi nei principali incroci. Ci stiamo lavorando: sarà uno dei primi interventi. Quando poi arriverà la metropolitana in piazza Bengasi crediamo che una quota significativa del traffico in entrata da Sud si sposterà sulla linea 1, così come pensiamo che il miglior capolinea della linea 2, un intervento a lungo termine, sia nella zona di San Mauro per ridurre gli ingressi da Nord».
Altro nodo è via Cigna. Cosa avete intenzione di fare?
«Da corso Vigevano fino al centro ci sono limiti strutturali. È uno dei percorsi sconsigliati. Se si vuole attraversare poi la città tra Nord e Sud meglio passare sull´asse corso Lecce-corso Potenza».
Al contrario di altre città, come Barcellona, non esistono a Torino grandi assi di scorrimento che abbiano la precedenza assoluta per attraversare la città in pochi minuti. Perché?
«In futuro ci sarà corso Marche. Non dimentichiamo però i limiti di velocità. Uno degli obiettivi è quello del rispetto dei limiti, dei 50 chilometri all´ora, anche sugli assi principali. Il numero di incidenti è più alto in città che fuori e vogliamo ridurlo. Ci stiamo riuscendo, grazie anche alle rotonde».
Più rotonde e meno semafori. Non sarebbe la soluzione giusta per migliorare la circolazione, sempre nei limiti dei 50 chilometri all´ora?
«Le rotonde funzionano. Ne sono previste altre, ma non si possono sostituire tutti i semafori con rotonde. Servono a rendere più fluido il traffico sugli assi d´accesso della città e in avvicinamento al centro».