Vertone:
Il deputato dell´Ulivo: la colpa è delle giunte di vent´anni fa. Come in Libano. La verità è che abbiamo un traffico che assomiglia a quello di Beirut
20 January, 2004
Il pedaggio per entrare nella ztl? «Una misura della disperazione degli amministratori». Saverio Vertone non ama i giri di parole ma preferisce non gettare la croce sull´attuale giunta comunale: «Non è colpa loro ma di chi li ha preceduti e non è stato in grado di risolvere il problema del traffico». Onorevole Vertone, perché parla di disperazione? «Perché non sanno più che cosa inventarsi. Si aggrappano a queste soluzioni, tentano di imporre torture di ogni tipo per scoraggiare il traffico nel centro. La verità è che nel corso degli anni le amministrazioni torinesi si sono fatte sorprendere dallo sviluppo della città e non sono state in grado di realizzare i servizi necessari». Di chi è la colpa allora? «La colpa è della demagogia degli anni settanta quando la giunta di Novelli bocciava i progetti della metropolitana combattendo la battaglia contro quella che chiamavano ?la banda del buco´. Così si è bloccato lo sviluppo dei trasporti pubblici torinesi perché si è confusa Torino con il Cottolengo». Oggi però i cantieri della metropolitana avanzano? «Si ma sono arrivati in ritardo e adesso paghiamo il prezzo delle scelte degli anni scorsi. A Siviglia, per parlare di una città dell´Europa mediterranea che ha gli stessi abitanti di Torino, le linee di metropolitana sono tre». Lei crede che sia giusto imporre un pedaggio per entrare in centro? «Mi sembra un´assurdità. Di questo passo imporremo la tariffa anche ai pedoni magari con un bel marchio da esporre sul braccio per avere il diritto a passeggiare sui marciapiedi di via Roma. L´idea di una selezione sociale che lascia fuori chi non può permettersi di pagare il pedaggio mi sembra inconcepibile». Ha delle proposte per protestare? Forme di disobbedienza civile? «Lasciamo perdere la disobbedienza civile che aumenterebbe la vocazione anarchica dei cittadini in materia di traffico. Piuttosto bisogna accelerare i tempi di realizzazione delle opere pubbliche, migliorare l´efficienza di tram e autobus, realizzare i parcheggi. Queste sono le cose che andavano fatte prima. Adesso imporre i pedaggi non serve a niente». Tra le proposte per ridurre il traffico nel centro c´è quella del «mobility manager», incaricato nelle grandi aziende di comporre gli equipaggi delle auto dei dipendenti che si recano al lavoro. Che cosa ne pensa? «Penso che certe volte si usano i termini inglesi perché la loro traduzione in italiano provocherebbe una rivolta. Provino a chiamarlo ?sovrintendente alla mobilità´. Anzi ?sovrintendente libanese alla mobilità´, perché solo in Libano esistono i taxi collettivi utilizzati in questo modo. Ma andiamo. Non condanno chi si riduce oggi a proposte di questo genere. Che cosa dovrebbero fare? È chiaro che la situazione è fuori controllo».