De Ruggiero cambia idea sul secondo inceneritore
L'assessore si allinea con il ministro e valuta altre ipotesi - da La Stampa del 29.11.2007
29 November, 2007
<b>Alessandro Mondo</b>
E se il secondo impianto di trattamento-rifiuti non fosse un inceneritore?
L’invito alla riflessione non arriva dai comitati spontanei dei cittadini. E nemmeno dai partiti di opposizione. L’opportunità di valutare tecnologie alternative a basso impatto ambientale come il processo di disgregazione molecolare o «pirolisi», cavallo di battaglia dei gruppi di An e Forza Italia in Provincia, è sostenuta dall’assessore regionale Nicola de Ruggiero. «Nel caso del secondo impianto a servizio della zona Nord del Torinese ci sono ancora margini di tempo per discutere»: questa la premessa. Nulla vieta di ragionare su uno o più impianti di pirolisi, caratterizzati da dimensioni ridotte. «E se anche si scoprisse che il termovalorizzatore è la scelta più indicata in quell’area - rilancia de Ruggiero - si potrebbe pensare, d’intesa con il ministero dell’Ambiente, ad attivare comunque un impianto sperimentale basato su nuove tecnologie». L’occasione per valutare sul campo la convenienza fra i due sistemi.
Posizione in linea con Pecoraro Scanio che martedì, presenziando l’apertura delle buste con le offerte per il termovalorizzatore di Bolzano, aveva ribadito lo scarso apprezzamento verso questi impianti: «Prima di costruire un inceneritore bisognerebbe considerare alternative meno inquinanti, visto che oggi esistono tecnologie innovative come il trattamento a freddo o la dissociazione molecolare». Parola di ministro, e di assessore.
Semplice coincidenza di vedute o la riprova del percorso di avvicinamento tra de Ruggiero,che non ha aderito al Partito democratico, e i Verdi? In ogni caso ce n’è abbastanza per mandare in fibrillazione la Provincia e soprattutto l’Ato. Si racconta che nei giorni scorsi il presidente Foietta, impensierito dalla svolta «ecologista» dell’assessore, abbia incontrato Bresso in una pausa dei lavori del Consiglio per avere rassicurazioni sul suo mandato. Lo studio di comparazione dei tre siti sul tappeto - Ivrea, Rivarolo Settimo - è alle ultime battute.
Inceneritore o meno, spiega de Ruggiero, «il futuro impianto di trattamento non potrà prescindere dal monitoraggio dei rifiuti in entrata: anche alla luce degli obiettivi della differenziata». Nello stesso tempo «bisognerà considerare un accordo per servire anche la Valle d’Aosta».
Per l’inceneritore del Gerbido la strada sembra in discesa. L’ultima mina è la sentenza del Tar, chiamato a pronunciarsi sulla correttezza del percorso seguito da Provincia ed Ato. Il verdetto è atteso a breve. Nei giorni scorsi le imprese e le banche si sono fatte avanti presentando offerte e progetti (vedi tabella). Tra costruttori ed istituti di credito le cordate sono sei. Soddisfatti i i vertici di Trm, Vallone e Torresin. Idem l’assessore comunale Mangone: «Finalmente abbiamo imboccato il binario giusto». Il più sollevato è il presidente Saitta: «La serietà paga. Su inceneritore e differenziata stiamo rispettando la tabella di marcia». Ora la palla passa alle due Commissioni previste: entro fine gennaio valuteranno l’offerta più convincente. Trm conta di avviare il cantiere ad aprile 2008.