Sostenibilità dei consumi e della gestione dei rifiuti
11 December, 2007
<font size=“1”><b><i>Sergio Capelli</i></b></font>
Seguito e vivace il Workshop dedicato al tema “Sostenibilità dei consumi e della gestione rifiuti”, ormai tema di attualità assoluta da quasi un decennio.
A farla da padrone, al tavolo a cui siedono, oltre ai rappresentanti delle varie aree della Provincia di Torino, amministratori locali di vari Comuni e rappresentanti di associazioni le quattro “R” del decreto Ronchi, con particolare attenzione alla Riduzione e al Riciclo.
I rappresentanti dei vari settori della Provincia
Si parte, però, da una problematica comune a tutti gli amministratori locali presenti: l’abbandono dei rifiuti in aree non deputate al conferimento. “Da quando siamo passati alla raccolta porta a porta, togliendo i cassonetti stradali – afferma <b>Arnaldo Reviglio</b>, vicesindaco del Comune di Avigliana – il fenomeno ha avuto un deciso incremento, con un costo aggiuntivo per le casse comunali, e quindi per il cittadino stesso”. Rincara la dose <b>Giovanni Bolzanello</b>, assessore all’ambiente di Pavone Canavese: “Spesso il nostro Comune, come credo tutti gli altri, si trova ad avere l’onere (imprevisto e quindi fuori budget), di smaltire materiali pericolosi abbandonati nei luoghi più impensati. Nell’ultimo anno, solo per smaltire correttamente l’eternit abbandonato, il nostro ente ha dovuto spendere l’enormità di 20.000 euro”. La richiesta alla Provincia, comune a tutti i Comuni extra-urbani, è quella di maggiori controlli, di nuovi corsi per Guardie Ecologiche Volontarie che abbiano il compito di vigilare, ed eventualmente sanzionare, perché non si abbandonino rifiuti.
Il fulcro di tutto il workshop è stato però il tema della <b>riduzione e del riciclo dei rifiuti</b>, sotto tutte le sue sfaccettature, ovvero tutte quelle azioni ed iniziative che tendano utilizzare il rifiuto prima che esso diventi tale. Si va dunque dalle esperienze di <a href=“http://www.provincia.torino.it/speciali/fragili_orizzonti07/pdf/Last_Minute_Market.pdf” target=“_blank”>Last Minute Market del Comune di Settimo Torinese</a> e di <b>Equal Food Value</b> per la sottrazione al ciclo dei rifiuti di derrate alimentari prossime alla scadenza che vanno a mense per i soggetti svantaggiati o a gruppi d’acquisto a esperienze di compostaggio domestico; dai progetti relativi alle mense universitarie della neo-nata Agenda 21 dell’Università di Torino, agli acquisti verdi (Green Public Procurement) della stessa Provincia di Torino; dalla proposta di micro-impianti per il trattamento degli sfalci verdi da trasformare in cippato e quindi biomassa, a veri e propri “mercatini cerca-trova” all’interno delle isole ecologiche per il riutilizzo di oggetti “scartati” da altri cittadini.
Per quel che riguarda la riduzione dei rifiuti da imballaggio, la Provincia, rappresentata da <b>Agata Fortunato</b> ha dichiarato la propria sostanziale impossibilità d’azione. “Si possono implementare progetti che volgano alla riduzione degli imballaggi di accordo con la grande distribuzione, sul modello di quelli regionali – afferma la Fortunato – ma, nonostante la grande valenza culturale di queste iniziative, i risultati numerici sono comunque modesti. Per poter agire incisivamente su questo settore è necessario che sia il Governo centrale a legiferare a proposito. L’unica cosa che può fare la Provincia di Torino è di farsi portavoce di queste esigenze presso il governo centrale”.