L'assessore Brunelli: 'Una situazione praticamente risolta'
Tutte le autorizzazioni sono arrivate, il problema è risolto
21 January, 2004
Assessore, l’Italia ha ricevuto un avviso di messa in mora da parte della Comunità Europea a causa di presunte irregolarità nell’attivazione della terza linea dell’inceneritore bresciano. Che è successo? La messa in mora è il primo step di un processo conoscitivo che la Commissione Europea avvia a seguito di una segnalazione o denuncia. La comunicazione dell’avvio di tale processo, con la richiesta di documentazione a proposito, è partita da Bruxelles il 19 dicembre, ovvero lo stesso giorno in cui la Provincia di Brescia ha dato la formale autorizzazione all’attivazione della terza linea. Ma la messa in mora deriva dalla tipologia dei rifiuti che saranno bruciati nella terza linea… In effetti anche l’autorizzazione è legata alla natura del combustibile, ed è molto precisa in questo senso: sulla delibera comunale del 30.01.2003, che rappresenta la prima autorizzazione alla costruzione della terza linea, sono espressamente indicati i materiali ammessi all’incenerimento. Nella terza linea potranno essere incenerite solo le biomasse, con l’esclusione del CDR. La filosofia di base dell’impianto bresciano, infatti è che all’interno dello stesso si possano bruciare solo rifiuti derivanti dalla provincia di Brescia, per evitare di influire negativamente sulla raccolta differenziata di altre zone. Quindi la procedura semplificata per l’autorizzazione della linea è legale… Si, il decreto Ronchi la prevede, se legata a questa tipologia di rifiuti, purchè la vasca del combustibile sia separata dalle altre. E proprio questo fattore ha creato alcuni disguidi: in un primo tempo sembrava si dovesse bloccare l’impianto per due mesi, conferendo i rifiuti in discarica. Ma il conferimento in discarica è più dispendioso, e avrebbe dato luogo ad un aggravio delle spese per i Comuni della provincia di circa 4 miliardi. Dopo l’opposizione degli enti locali della provincia di Brescia si è cambiato progetto, e, con altre modalità, si è riusciti a isolare la vasca della terza linea, senza bloccare l’intero impianto. Allora tutto in regola? Si, è tutto in regola. Il problema è nato da una lettera dell’ASM nella quale si chiedeva di poter accedere alla procedura semplificata. Una lettera sibillina e un po’ confusa, che ha dato adito a dubbi e ha messo sul chi va là i denuncianti, che hanno agito di conseguenza. In realtà l’avviso di messa in mora (che altro non è che una richiesta di informazioni al Governo Italiano) è stato inviato il giorno stesso in cui l’Amministrazione Provinciale ha approvato l’autorizzazione all’ASM per l’avvio della nuova linea. Tutta la documentazione sarà presto inviata alla Commissione Europea.