In Lombardia, livelli smog inaccettabili nel periodo natalizio
Legambiente: passare alla Fase Due nella lotta all’inquinamento e introdurre il “road pricing” in tutti i capoluoghi lombardi
30 December, 2007
<i><b><font size="1">Ovidio Diamanti</font></b></i>
Aria irrespirabile per un mese a Milano. Ma anche a a Monza e Brescia e in altre città capoluogo lombarde. Uniche eccezioni Varese e Lecco. Per questo motivo Legambiente Lombardia chiede che si passi ad una <b>Fase Due</b> nella lotta allo smog e che si introduca il <b>road pricing</b>, cioè pedaggi antismog, anche negli altri capoluoghi lombardi. La Fase Due, secondo l’associazione ambientalista, consisterebbe nel riorganizzare in modo più efficiente la mobilità di persone e merci, investendo in ferrovie, trasporto collettivo e mobilità sostenibile.
Le preoccupazioni di Legambiente sono supportate dai dati registrati dalle centraline nel mese di dicembre, considerato uno dei peggiori negli ultimi anni dal punto di vista dell’inquinamento da polveri sottili. Tra il 21 e il 22 dicembre si sono addirittura registrati valori di Pm10 a Milano centro tre volte superiori al valore ammesso di 50 microgrammi per metro cubo. In città, la centralina di Milano centro ha registrato valori accettabili solo tre giorni in tutto il mese con l’ultimo giorno di aria respirabile il 16 dicembre. Fuori da Milano la situazione non è stata rosea se si pensa che a Monza e a Brescia si sono superati i 100 microgrammi per metro cubo in diverse occasioni.
Nonostante questo, in Lombardia, non si investe in serie politiche ambientali antismog e l’unico strumento innovativo di questi anni sembra essere l’Ecopass, il pedaggio antismog introdotto dal Comune di Milano e che Legambiente propone anche per le altre città capoluogo in Lombardia.