"Si è tornati a differenziare"
Intervista a Antonio Corbo, redattore de La Repubblica di Napoli
24 January, 2008
<font size="1"><b><i>Sergio Capelli</i></b></font>
Napoli in emergenza. Come si sta svolgendo il ripristino della normalità? Ne parliamo con Antonio Corbo, redattore di Repubblica, da anni sull'argomento.
<b>Qual è la situazione attuale a Napoli?</b>
Siamo in una situazione di attesa, dettata anche dalla situazione di estrema instabilità del Governo centrale. Bisogna decidere se andare avanti sui siti individuati dal commissariato, forzando le resistenze, o se continuare con il dialogo. Certo è che alcuni dei siti individuati sono inappropriati e inutilizzabili.
<b>Ovvero?</b>
Prendiamo la discarica di <b>Pianura</b>. E' una discarica malata, dove, nonostante sia stata chiusa 12 anni fa si è continuato a smaltire rifiuti tossici. Ed è una discarica messa sotto sequestro probatorio dalla magistratura, che deve verificare il nesso causale fra lo sversamento di rifiuti tossici ed un incremento delle malattie tumorali. E' stato ipotizzato il reato di disastro colposo ed omicidio colposo.
Un discorso analogo si può fare anche per Montesarchio: una discarica malata, sotto bonifica, che deve essere bonificata e su cui già esiste un progetto per una polisportiva.
Ma anche per la <b>Manifattura Tabacchi</b> ci sono dei problemi seri: i Vigili del Fuoco hanno dichiarato che nel caso di incendio, non riuscirebbero a raggiungere in tempo utile il sito. Il problema è stato ovviato solo con l'intervento del Comandante nazionale dei Vigili del Fuoco che ha concesso il presidio permanente.
<b>Dove portare allora questi rifiuti?</b>
Esistono siti decisamente più idonei. Ad esempio la discarica, efficiente e ben organizzata, di Difesa Grande. La casa più vicina dista 8 km
<b>Veniamo a Napoli città. Qual è la situazione odierna?</b>
La rimozione dei rifiuti è avvenuta in tempi ragionevoli, grazie all'efficienza di Asia e anche grazie all'intervento dell'esercito. Restano dei cumuli nelle zone periferiche, che altro non sono che "siti di stoccaggio momentanei".
<b>Qual è stata la reazione della popolazione a questa nuova emergenza?</b>
Dove la periferia è degradata sono scese in piazza le donne, come quando manca l'acqua. Il resto della città ha reagito in maniera decisamente più composta.
<b>Sono nati degli "esperimenti" di differenziazione o di riduzione dei rifiuti?</b>
Una volta sgomberate le strade, si è ripreso a fare la differenziata, laddove il servizio è attivo. E l'impressione è che la si faccia con maggiore attenzione. Difficilmente si vedono sacchetti abbandonati nelle vicinanze di un bidone per la raccolta. La Provincia, in accordo con il Vescovo ha lanciato un progetto di informazione sulla differenziata e sul riciclo nelle scuole, nelle parrocchie e negli oratori.
<b>Per quel che riguarda la riduzione?</b>
Il piano di De Gennaro prevede la riduzione da 6200 a 5000 tonnellate di rifiuti prodotti al giorno.