Lazio, spesa record per la mancata raccolta differenziata
I costi di gestione dei rifiuti sono più alti nelle regioni in cui la differenziata stenta a decollare. Nel Lazio si spendono 95 euro all’anno per abitante per la raccolta indifferenziata e il conferimento in discarica
24 January, 2008
<b><i>Silvana Santo</b></i>
Non c’è solo la Campania. Nel 2004, il record italiano per la quantità di rifiuti conferiti in discarica spettava alla Regione Lazio (dati Osservatorio nazionale rifiuti) e la situazione, negli ultimi anni, non è migliorata in maniera sostanziale. Un primato che fa lievitare i costi complessivi della gestione dei rifiuti, determinando una spesa superiore del 20% rispetto a quella sostenuta dalla Lombardia. Del resto, secondo un dossier elaborato dal gruppo federato della Sinistra alla Regione Lazio (Rifondazione, Verdi, Comunisti italiani, Sinistra democratica), i costi della gestione dei rifiuti sono inversamente proporzionali alla percentuale di raccolta differenziata. In altri termini, meno si differenzia, più si paga. Dei 95 euro all’anno per abitante che si spendono nel Lazio, infatti, il grosso dipende dalla raccolta indifferenziata (44,4 euro) e dal conferimento in discarica (43,5 euro). La raccolta differenziata, invece, incide solo per una cifra pari a 0,1 euro all’anno per abitante. Bruscolini.
«È evidente – commenta Enrico Fontana, capogruppo della Sinistra e dei Verdi alla Regione – che il Lazio deve avviare subito la raccolta differenziata e mettere in funzione tutti gli impianti già autorizzati, sia per il trattamento di materiale indifferenziato da cui ricavare il cdr (combustibile da rifiuti, ndr), sia per la produzione di fertilizzante di qualità dai rifiuti». La sfida consiste el raggiungere il 50% di differenziata entro il 2010. Un traguardo possibile, secondo l’assessore regionale all’Ambiente, Filiberto Zaratti, anch’egli dei Verdi: « La Regione ha stanziato 105 milioni di euro in tre anni per la raccolta differenziata. Noi siamo disposti a gestire direttamente tutta la partita e ad assumerci le nostre responsabilità». La Campania, con il suo monito esemplare, non è poi così lontana.