Via libera al nuovo inceneritore
da Il Corriere della Sera del 29.01.2008
29 January, 2008
di Maurizio Giannattasio
Termovalorizzatore Trovato l'accordo tra Regione, Provincia e Comune. Ora il tavolo tecnico. Accuse da Verdi e Pd
Da decidere la localizzazione. Palazzo Marino: più raccolta differenziata
Ora deve essere stimata la quantità di rifiuti da smaltire. Sulla scelta dell'area restano le ipotesi di Opera e Nosedo
Via libera al nuovo termovalorizzatore. La fumata bianca è arrivata dopo un vertice al Pirellone tra il presidente della Regione Roberto Formigoni, il presidente della Provincia Filippo Penati e l'assessore comunale Maurizio Cadeo. A fronte dell'apertura della Provincia, il Comune ha assicurato che aumenterà la quota di raccolta differenziata. Immediate le proteste di Legambiente che ha organizzato una manifestazione sotto il Pirellone. No secco da parte del Pd in Comune: «Niente termovalorizzatore al Parco sud».
Subito un tavolo tecnico. Che farà il suo lavoro in venti giorni. Si dovrà stimare il fabbisogno di smaltimento dei rifiuti dei prossimi anni, tenere conto della quota di sostenibilità, capire di quanto si possa aumentare la raccolta differenziata. Solo con questi dati in mano si potrà decidere la capienza del nuovo termovalorizzatore e localizzare l'impianto. Sul tavolo ci sono sempre le due ipotesi di Opera e Nosedo. Ma ieri durante il vertice non se n'è parlato. «Ci stiamo confrontando su questo tema — attacca il presidente Formigoni — ed ho trovato un'apertura assoluta di tutte le istituzioni. Andiamo, dunque, decisamente avanti in quella direzione; ora si tratterà di scegliere la localizzazione con grande rispetto del territorio, come sempre abbiamo fatto ». «Abbiamo trovato l'accordo per lavorare insieme — ha spiegato il presidente Filippo Penati — e ci siamo dati 15/20 giorni di tempo per un lavoro comune al fine di trovare una soluzione concordata che ottenga gli obiettivi di garantire ai milanesi che non ci sarà nemmeno lontanamente il rischio di un'emergenza». E il nuovo termovalorizzatore? «Abbiamo fatto un ragionamento che ci deve portare a quantificare in maniera certa e prudente la quantità di rifiuti che si dovranno smaltire e sappiamo che questo deve avvenire con la termovalorizzazione. Lavoreremo per trovare soluzioni e localizzazioni adeguate». Chiaramente soddisfatto il Comune con Cadeo che da sempre chiede la realizzazione di un nuovo termovalorizzatore: «È caduta finalmente la pregiudiziale ideologica che vedeva l'utilizzo del termovalorizzatore come alternativa alla raccolta differenziata: ora è chiaro a tutti che, così come accade in tutta Europa, i due metodi devono essere utilizzati nella stessa misura».
Ma l'incontro ha già provocato durissime reazioni. A partire da Legambiente. «È evidente — attacca il presidente Damiano Di Simine — che la realizzazione di un inceneritore alle porte di Milano equivale a rinunciare a obiettivi di miglioramento della raccolta differenziata. Non serve un nuovo inceneritore ». Duri anche i Verdi: «A Milano il rifiuto che avanza è l'umido, quindi l'inceneritore non serve. Servono invece gli impianti di compostaggio». Il Pd del Comune mette invece il veto sul Parco sud: «Si sarebbe dovuto costruire il termovalorizzatore solo come extrema ratio — attaccano Marilena Adamo e Aldo Ugliano — e comunque non nel perimetro del Parco Agricolo Sud ove, peraltro, sono già presenti due impianti di depurazione delle acque». Una leggero cambiamento di tono si avverte nelle parole di Rifondazione in Provincia. «Un nuovo impianto manderebbe in fumo la riduzione di rifiuti» dice Antonello Patta. Da Palazzo Marino arriva l'appello dell'azzurro Fabrizio Di Pasquale: «Sperimentiamo un approccio nuovo, senza barricate studiando indennizzi ambientali per le zone che dovranno ospitare l'impianto».