La città vista dal cassonetto
Zona per zona, la "mappa" della metropoli disegnata dalle chiamate all´Amiat. A San Paolo il record delle scorie ingombranti. E i più virtuosi sono in periferia. C´è chi chiede di far meno rumore col vetro. "E uno voleva rottamare pure la suocera..." - da La Repubblica del 02.02.2008
04 February, 2008
<b>Federica Cravero</b>
C´è chi chiama per chiedere in quale cassonetto si mettono i cartoni del latte vuoti, chi per lamentarsi dell´orinatoio sporco, chi per fare i complimenti a quel netturbino che oltre a pulire bene «l´è anche tant gentil». E c´è pure chi ci chiede se, assieme ai rifiuti ingombranti, gli possono portare via anche la suocera. I rifiuti parlano di noi e il resoconto di quindici operatori impegnati per dodici mesi a rispondere al telefono del numero verde dell´Amiat offrono un originale e inedito spaccato della città. D´altra parte è una delle prime cose che si impara dai polizieschi americani: per capire chi è una persona si deve guardare nella sua pattumiera. Si capisce così cosa mangia, che lavoro fa, con chi vive, che locali frequenta.
E Torino? Com´è la città vista attraverso i suoi rifiuti? Ne esce l´immagine di una metropoli attenta alle piccole cose «Ho visto che giovedì non siete passati, c´era per caso sciopero?» e scrupolosa «Sulla pista ciclabile ci sono le foglie e se piove poi si scivola». Una città assai diversa nelle varie zone, con un centro preoccupato perché non sa dove mettere i sacchi neri dell´immondizia, visto che nelle vie più eleganti i cassonetti sono aboliti e dirottati nelle vie laterali, mentre in zone residenziali ma più popolari, come San Paolo, le lamentele che arrivano sono soprattutto per le strade sporche. A Santa Rita, invece, deve esserci qualcuno, magari sempre lo stesso che telefona tre o quattro volte, a cui non va giù la raccolta della plastica. E si arriva anche alle richieste impossibili, come quella di «fare meno rumore quando si svuotano le campane del vetro, per favore». Ma in generale i reclami sono pochi e in calo: appena il 2 per cento delle 160.712 chiamate giunte nel 2007, circa 700 al giorno, al numero verde 800/017277.
A San Paolo, poi, c´è il record dei rifiuti ingombranti: sarà che è un quartiere in forte fermento, in cui si ristruttura e si trasloca parecchio, in cui le vecchie boite lasciano il posto a nuovi condomini, ma è da qui che arrivano le più grandi richieste per portar via vecchi mobili ed elettrodomestici. Il picco è stato a ottobre e d´altra parte la tradizione contadina, che evidentemente qualche strascico lascia ancora, prevede che sia proprio questo il periodo buono, finita la raccolta, per mettere mano alle faccende domestiche.
La maggior parte delle persone che si rivolgono all´Amiat chiama non per lamentarsi, ma per sapere. Lo fanno le scuole, ad esempio, che chiedono se i tecnici dell´azienda possono andare «a parlare ai ragazzi del perché e per come a Napoli c´è l´immondizia per strada». E lo fanno i cittadini: la zona in assoluto più intraprendente è quella a Nord di Torino, la circoscrizione 4 e soprattutto la 5, da Aurora a Barca. Altro che periferia degradata e abbandonata alla trascuratezza: arriva da qui oltre un terzo di tutte le richieste di informazioni. Ed è il sintomo di una città che ha voglia di partecipare al buon andamento della cosa pubblica. Una volta chi non sapeva se un certo prodotto si poteva differenziare o meno lo buttava dove credeva e basta. Oggi no.
Lo scorso anno il call center è servito anche per raccogliere le segnalazioni di finti netturbini intenzionati a svuotare le case dei vecchietti. Quegli stessi vecchietti che a volte chiamano con qualche scusa, per parlare con qualcuno, fosse anche di immondizia.