Diario da Napoli – Ci vorrebbe una quaresima dei rifiuti
Finalmente i dati sulla produzione quotidiana e la raccolta dei rifiuti. L'astensione dall'acquisto di bottiglie di plastica e la riduzione dei rifiuti chieste dal parroco della Sanità.
06 February, 2008
<b>Simona Cipollaro</b>
Dopo l’accorato appello del Cardinale Sepe ai cittadini napoletani sulla raccolta differenziata, la Chiesa affronta il tema della riduzione dei rifiuti. A farsene portavoce è stato don Antonio Loffredo, parroco del Rione Sanità, già impegnato da tempo in quella che è una delle aree più degradate della città di Napoli. Durante la messa, il parroco ha chiesto ai propri fedeli una “privazione” diversa dal solito: l’astensione dalla carne dovrà essere sostituita dalla rinuncia all’acquisto di bottiglie di plastica e di tutti i materiali che concorrono alla continua crescita dei rifiuti. L’invito di don Antonio Loffredo centra quella che è forse una delle questioni più importanti in materia di rifiuti e che fino a questo momento dell’emergenza non era ancora stato affrontato con sufficiente forza, né da parte delle amministrazioni né della società civile napoletana. Eppure la riduzione resta il primo passo da affrontare per ottenere un corretto ciclo dei rifiuti. Lo dicono anche i dati sui prelievi e le giacenze di rifiuti forniti da Asia spa e dal comune di Napoli. Secondo le informazioni date, infatti, mentre la raccolta di rifiuti è passata dalle 1000 tonnellate del 29 Gennaio 2008 alle 1600 del 4 Febbraio, la produzione dei rifiuti è stata in media, nella settimana considerata, di 1350 tonnellate al giorno, non si è cioè discostata dalla produzione di rifiuti pre-emergenza stimata attorno alle 1400 tonnellate giornaliere. Questa situazione porta ad una giacenza per le strade della città al 4 febbraio di ben 900 tonnellate di rifiuti. Il comune di Napoli attribuisce tali giacenze principalmente alla difficoltà nei prelievi, legata ai ritardi nell’apertura dei siti di stoccaggio provvisori. È pur vero che, alla luce dei dati, la persistenza dei cumuli per le strade è legata anche ad una produzione di rifiuti che resta costante, a fronte di un incremento nei prelievi stessi. Nonostante ciò, resta attualmente quasi del tutto ignorato l’aspetto della riduzione che, in un momento di grande sensibilità da parte della società civile, troverebbe una strada di accesso privilegiata nelle coscienze dei cittadini napoletani.