Misure antitraffico nell’Italia con record di auto
Targhe alterne a Roma e Bologna, blocco a Milano per un giorno. Da Torino a Palermo si corre ai ripari. Basterà?
29 January, 2004
DI MARIAPAOLA SALMI Italiani, brava gente. A loro si può togliere tutto tranne l’automobile. E’ vero che il 40 per cento della popolazione lamenta la mancanza di parcheggi, un altro 40 per cento è seriamente preoccupato dell’aria appestata che si respira e (dati Istat) l’incubo peggiore per il 50 per cento dei nostri connazionali è il traffico. Eppure l’auto a casa non ci resta. «Anzi», commenta Alberto Fiorillo, di Legambiente nazionale, «la usiamo per percorsi sempre più brevi, da uno a 50 chilometri». Dai tubi di scappamento fuoriescono ogni anno un milione e 800 mila tonnellate di biossido di azoto. I livelli di inquinamento dell’aria non si sono dimezzati neppure durante i giorni di Natale e Santo Stefano scorsi. E mentre Parigi allarga le corsie preferenziali per il trasporto di superficie, Londra raddoppia i parcheggi sotterranei, sperimenta assieme ad altre capitali europee l’autobus ad emissioni zero e il «road pricing» ha abbattuto la circolazione nel centro storico del 25 per cento, l’Italia ha subito nell’ultimo decennio un incremento di 78 milioni di automobili, tanto che Roma è, tra le città europee, quella con il maggior numero di auto, 896 per mille abitanti. Le immatricolazioni superano le nascite. L’effetto smog è il prezzo da pagare alla comodità anche se per Ivo Allegrini, del Cnr, l’Italia ha visto anni peggiori in fatto di inquinamento atmosferico, e oggi la media degli inquinanti è quasi in linea con quella di altri paesi europei. Il rimedio, irrisorio a detta di molti esperti del settore, è la lotta al trasporto privato. Così, ogni mercoledì dalle 15 alle 19 targhe alterne a Roma dove Comune e Regione discutono su un Piano di risanamento ambientale. Chiusura con fasce orarie di particolari aree e del centro storico sette giorni su sette, vietato l’accesso delle non catalitiche e dei diesel all’interno dell’anello ferroviario. In programma l’ampliamento della flotta di mezzi pubblici elettrici e a metano. Incentivi per rinverdire il parcomacchine. Al nord non va meglio. Milano ha aderito a un progetto per la realizzazione di stazioni di servizio a gas metano per autotrazione. In aumento i tram elettrici, metro e bus che viaggiano con gasolio ottenuto da olio di girasole ed emulsionato ad acqua, e si sperimentano le marmitte catalitiche a filtro. L’8 febbraio è annunciato il blocco totale del traffico e prosegue il divieto di circolazione per le non catalitiche durante la settimana. Anche Torino si adegua al divieto di circolazione delle non catalitiche mercoledì e giovedì, allarga la zona a traffico limitato dal lunedì al venerdì. A Bologna targhe alterne ogni giovedì a fasce orarie, ad eccezione delle carpooling e carshering dell’azienda Trasporti. Blocco della circolazione nell’area a traffico limitato ogni sabato e domenica, divieto di transito ai non catalizzati dal lunedì al venerdì. In compenso si implementa la flotta di bus a metano, di veicoli ibridi con motore a gasolio e motore termico spento con batteria di trazione, di veicoli elettrici «puri» e per il 2006 i primi tram su gomma. Firenze bandisce per due giorni a settimana auto e veicoli commerciali non catalitici e incrementa le telecamere ai varchi della Ztl. Dal 2006 nessun mezzo inquinante potrà più entrare in città. A Napoli blocco delle non catalitiche tre giorni a settimana con fascia oraria e blocco del traffico dalle 8.30 alle 13.30 ogni prima domenica del mese. In programma il potenziamento dei trasporti pubblici, stazioni di servizio a metano e a Gpl, aree pedonali per ogni circoscrizione. Nella zona a traffico limitato di Palermo non possono transitare le non catalitiche e il divieto di transito per i mezzi pesanti è esteso a tutto il territorio. Si ampliano le aree a sosta tariffata e si raddoppia il passante ferroviario. Basterà tutto questo a far diventare l’aria più respirabile?