Londra, cambia la congestion charge
Ken Livingstone prosegue la sua battaglia contro i "trattori di Chelsea". I Suv da ottobre pagheranno 25 sterline al giorno (35 euro) per entrare nell'area off-limits. Libera circolazione invece per le auto con emissioni inferiori ai 120 grammi di Co2 al km. L'obiettivo è ridurre del 60% di qui al 2025 la Co2 made in London
13 February, 2008
<font size="1"><b><i>Federico Vozza</i></b></font>
Ken il rosso è pronto per una nuova battaglia. Il traffico, le emissioni di CO2, e il "contributo" di Londra al surriscaldamento del Pianeta, continuano ad essere gli avversari prediletti da Ken Livingstone anche, e forse proprio in ragione della imminente campagna elettorale per il rinnovo della carica di primo cittadino della capitale britannica.
L'intenzione del sindaco di Londra è quella di rivedere in alcuni punti il sistema della congestion charge, ormai giunta al suo quinto compleanno. Dal prossimo 27 ottobre i "trattori di Chelsea" -così li definisce non troppo bonariamente lo stesso Livingstone- per entrare nella London Congestion Charge Zone dovranno pagare 25 sterline (circa 35 euro) al giorno. In questo modo si confida che i proprietari di veicoli di lusso e sportive super potenziate, con emissioni di CO2 superiori ai 225g al km, si convincano una volta per tutte a lasciar la propria auto a casa e a servirsi della rete capillare dei mezzi pubblici.
Se da un lato Livingstone inasprisce le misure per i veicoli più inquinanti, dall'altro concede -sempre a partire da ottobre 2008- libera circolazione a quelli con emissioni ridotte di CO2: al di sotto dei 120 grammi per km percorso.
Secondo i calcoli dell'amministrazione londinese le correzioni alla congestion charge dovrebbero interessare un quinto degli automobilisti; attualmente sono infatti il 17% i "trattori" e appena il 2% i veicoli "verdi" che ogni giorno transitano nel centro di Londra.
L'obiettivo che il sindaco di Londra intende raggiungere, anche con la creazione di dodici "autostrade ciclabili" (investimento complessivo di 500 milioni di sterline, 700 milioni di euro), è quello di abbattere di qui al 2025 le emissioni di CO2 della sua città del 60%. L'ambizioso Livingstone confida anche sull'impatto culturale del piano londinese: "Spero -ha dichiarato- possa avere una risonanza mondiale e che altre città ci seguano, per contrastare la catastrofe dei cambiamenti climatici".