“In Germania la differenziata funziona perché è più incentivata”
“Sì, ha ragione l'assessore Massaglia, bisogna alzare il contributo ambientale sulla plastica”. Intervista a Guido Viale, studioso ambientalista
26 February, 2008
<font size="1"><i><b>Sergio Capelli</i></b></font>
<b>Abbiamo pubblicato su queste pagine un dibattito sull’alzare o meno il contributo Conai per i produttori di plastica. L’assessore provinciale torinese <a href=“http://www.ecodallecitta.it/index.php?id=8704”>Massaglia</a> è favorevole, contrario il direttore generale di Corepla, <a href=“http://www.ecodallecitta.it/index.php?id=8869”>Spreafico</a>. Lei cosa ne pensa?<b>
Ho seguito con interesse il dibattito, e credo che il contributo debba essere alzato.
Non mi risulta che ci sia una connessione fra l’importo del contributo e la bontà del servizio. In realtà il contributo serve a compensare l’ “extracosto” che il comune si accolla nel raccogliere separatamente il materiale.
<b>Il meccanismo è lo stesso che viene applicato nelle altre nazioni europee?</b>
Per quel che riguarda le altre nazioni, la situazione a livello pratico è decisamente differente. IUn Germania il contributo ambientale è dieci volte superiore al quello italiano. La raccolta differenziata funziona meglio che da noi, ma è molto più incentivata che nel nostro Paese.
<b>E dal punto di vista del recupero?</b>
I tedeschi hanno fatto dei passi in avanti: sicuramente sono partiti da una situazione in cui la cultura industriale del recupero era decisamente inferiore a quella italiana. Mi spiego: in Italia è da decenni che le cartiere producono cartoni con il materiale di riciclo, in Germania fino a pochi anni fa erano al palo da questo punto di vista.