\"Lo smog è un problema di tutti, la Regione si deve svegliare\"
Intervista a Domenico Mangone, assessore all'ambiente del Comune di Torino - da La Stampa del 03.03.2008
03 March, 2008
<b>Emanuela Minucci</b>
La lettera è abbastanza dura. E a convincerlo a scriverla è stato l’ultimo comunicato emesso dalla Regione riguardo «lo sforamento dell’ennesima centralina rivela-smog». Per la precisione si trattava della sentinella di piazza della Consolata che il 15 febbraio scorso, ha raggiunto il limite di 35 giornate di superamento di 50 microgrammi per metro cubo di Pm 10. L’assessorato all’Ambiente Nicola De Ruggiero ha dato il via libera a queste righe venerdì scorso, aggiungendo che «salgono a dieci le centraline che hanno già raggiunto i valori di soglia». A quel punto (probabilmente anche dopo qualche telefonata da parte dei cronisti) Mangone ha perso le staffe e ha preso carta e penna. Destinatario della lettera, appunto, il suo collega De Ruggiero. «Con spirito costruttivo, per carità» minimizza lui, nel bel mezzo della domenica. Ma intanto spiega che si tratta di un messaggio lungo e articolato che «spera di costituire - una volta decantata l’arrabbiatura - il canovaccio su cui lavorare, d’ora in poi, insieme».
<b>Allora Mangone, che fa? Scarica sulla Regione la responsabilità della città ammorbata dallo smog?</b>
«Vede che ho fatto bene a scrivere a De Ruggiero? Me la sono presa perché lui non può limitarsi a spedirci il bollettino degli sforamenti. Noi come città abbiamo applicato tutte le direttive imposte dalla Regione, tipo le zone urbane a 20 all’ora per fare un esempio, e siamo anche andati oltre. Ma è evidente che bisogna fare di più. E soltanto assumendo provvedimenti su vasta scala, applicati da tutti i Comuni che si può andare oltre. Noi possiamo investire sul bike-sharing, fare le piste ciclabili, chiudere il centro ai motori vecchi anche solo di pochi anni, ma non è che poi puoi chiudere le finestre di Torino come se fosse una stanza. Ha mai provato ad arrivare in aereo? Secondo lei la cappa di smog grava soltanto su piazza Castello e dintorni oppure su tutta la cintura?».
<b>Sia concreto, però, che può fare la Regione?</b>
«Può fare le leggi. Dice poco? Secondo lei perché abbiamo avuto tanta difficoltà ad applicare in città il blocco degli Euro 0 ed Euro 1 prima per 6 e poi per 8 ore? Perché si trattava soltanto di un piano stralcio, e tutti si sentivano di applicarlo in salsa personale».
<b>Il road-pricing, però, a Milano sta funzionando. Che cosa aspetta Torino ad adottarlo?</b>
«Io certamente non ho nulla in contrario. Ma anche lì c’è una difficoltà in più rispetto a Milano».
<b>Quale?</b>
«Che noi non possiamo certamente adottarlo soltanto per il centro, ma per un’area molto più vasta. E il motivo è molto semplice: l’accesso al centro è già limitato ai motori meno inquinanti. Se dobbiamo far pagare, va da sé che bisogna allargare l’area, altrimenti non cambiano i risultati».
<b>Tornando alla lettera a De Ruggiero sul coordinamento, ricorda le tante difficoltà con i diversi Comuni incontrate al tempo delle targhe alterne?</b>
«Ed è per quello che invoco una legge».
<b>Tornando a quello che può fare il Comune ha saputo dei commercianti infastiditi dalle piste ciclabili in via Roma?</b>
«Sì, ma si devono rendere conto che non siamo più a quarant’anni fa. Il mondo cambia e non è detto che la bicicletta non faciliti gli acquisti. Sarebbe davvero spiacevole se la giunta rinunciasse a questo salutare progetto».