Denunce ai no-coke
Dopo la manifestazione di sabato contro la conversione della centrale
04 February, 2004
LAURA GENGA La manifestazione di sabato pomeriggio a Civitavecchia, contro la conversione a carbone della centrale termoelettrica di Torre Valdaliga nord (Tvn) ha avuto un successo clamoroso. Con le sue 4mila persone scese in piazza e sui binari è riuscita ad attirare l\'attenzione dell\'informazione nazionale, andando oltre le aspettative degli stessi organizzatori. Troppo oltre. E puntuale è arrivata la risposta delle istituzioni, che sa di repressione. Sono già 14, infatti, le persone denunciate per l\'occupazione della stazione con l\'accusa di interruzione di pubblico servizio, tra loro ci sarebbero l\'onorevole Elettra Deiana di Rifondazione, l\'eurodeputata verde Grazia Francescato, Simona Ricotti, capogruppo in consiglio comunale di Rifondazione, Enrico Lucani, consigliere regionale di Rifondazione, e Mario Dei Giudici, portavoce di «PerCivitavecchia». «Le denunce - spiega Dei Giudici - ancora non le abbiamo ricevute», dunque il condizionale è d\'obbligo. Il loro numero, peraltro, sembra destinato ad aumentare. La polizia, infatti, sta portando avanti un minuzioso lavoro di ricostruzione video/fotografica per l\'identificazione dei presenti alla stazione. Non appena si è diffusa la notizia, si sono moltiplicate le testimonianze di solidarietà con gli indagati. «Non è con le denunce - commenta Angelo Bonelli, coordinatore nazionale dell\'esecutivo dei Verdi e capogruppo in consiglio regionale - che si fermeranno le lotte per la difesa dell\'ambiente e della salute dei cittadini». Dello stesso parere anche il capogruppo regionale di Rifondazione, Salvatore Bonadonna: «E\' assurdo - dice - che cittadini e rappresentanti delle istituzioni impegnati per la difesa dell\'ambiente e della salute vengano denunciati e che, invece, il danno alla salute e all\'ambiente venga considerato un valore preminente da difendere». Per niente intimoriti dalla repressione, comitati no al carbone, partiti d\'opposizione e cittadini portano avanti la loro lotta contro la conversione. Da lunedì sera, infatti, il popolo dei no-coke è riunito in assemblea permanente nell\'aula Pucci del comune di Civitavecchia e sono decisi a restare. La decisione di occupare è arrivata lunedì sera, dopo l\'ennesimo consiglio comunale con all\'ordine del giorno la revisione dell\'accordo tra Enel e comune, disertato dalla maggioranza. Un\'assenza che ha esasperato ulteriormente i no-coke. Non è bastata a fare rientrare l\'occupazione neanche la fugace apparizione del sindaco De Sio, che ha peraltro ribadito il suo assenso alla conversione di Tvn. Così la notte per trenta rappresentanti del fronte no-coke è passata in bianco, tra le poltrone e il pavimento dell\'aula Pucci, poi ieri mattina sono arrivati i rinforzi. Studenti e insegnanti del liceo classico e delle superiori di Civitavecchia, infatti, hanno disertato le scuole e sono corsi in comune per dare man forte agli occupanti. Al centro del dibattito, in oltre ventiquattro ore di assemblea, c\'è stato un problema di metodo, ossia come contrastare efficacemente il progetto Tvn. Secondo Emiliano Stefanini - consigliere comunale di Allumiere per Rifondazione e «Un altro mondo possibile» nonché promotore del comitato regionale «Civitavecchia come Scanzano», che nella notte ha subito il furto dei soli documenti sul caso Tvn - «l\'unica strada aperta per opporsi alla conversione è quella della disobbedienza civile, vista l\'antidemocraticità con cui comune, regione e governo hanno deciso per il carbone». In molti sono d\'accordo con lui, così linea politica votata dall\'assemblea è quella dell\'occupazione a oltranza, almeno finché non sarà convocato un nuovo consiglio comunale. Le richieste del popolo dei no-coke al comune rimangono la revoca del parere favorevole al carbone, il ritiro della convenzione con l\'Enel e l\'impegno a inoltrare al governo la richiesta di ritiro del decreto Marzano.