Expo 2015: conto alla rovescia
Il 31 marzo a Parigi si decide dove avrà luogo l’Expo 2015. Un documento critico e propositivo di Italia Nostra Fai e WWF
26 March, 2008
<i><b><font size="1">Ovidio Diamanti</font></b></i>
Cinque giorni al verdetto e poi si saprà, il 31 marzo alle 17.30, se la “Città dei Lumi” avrà portato fortuna, o meno, a Milano. La febbre da Expo intanto sembra aumentare come dimostra la frenesia di chi ha scommesso, e soprattutto lavorato molto, per portare in città la più grande fiera del mondo.
Tra questi l’Assessore milanese Edoardo Croci che annuncia, a pochi giorni dal voto parigino, la firma di una <b>convenzione con i tassisti</b> per realizzare la <b>flotta verde</b>, cioè taxi ecologici sul modello di New York. Entro il 2012 solo auto ibride, a metano o gpl. Come? Con un bando di <b>incentivi da 500 mila euro</b> per cambiare auto. Una mossa che “parla” a Parigi per convincere ulteriormente sulle qualità ambientali di Milano ad ospitare l’Expo.
Sul fronte ambientale si muove anche l’associazionismo ecologista. Tre storiche associazioni ambientaliste, il <b>Fondo per l’Ambiente Italiano (Fai), Italia Nostra e il WWf Italia</b> proseguono il loro lavoro nell’<b>Osservatorio Expo</b>, una sorta di Consulta ambientale per il progetto Expo 2015.. Sono state invitate a farne parte dal sindaco di Milano Letizia Moratti in persona al fine di contribuire a migliorare il progetto Expo 2015 sotto l’aspetto ambientale. Le tre associazioni si sono rese disponibili a partecipare per assicurare la migliore riuscita dell’esposizione universale, ma hanno proposto altresì al progetto Expo alcune integrazioni riguardanti l’arresto del consumo del territorio, la valorizzazione dell’agricoltura e della rete idrica, il recupero del patrimonio artistico e architettonico di Milano.
Intanto sembra, da alcuni conteggi, che Milano sia in vantaggio su Smirne per numero di stati disposti ad appoggiare la città meneghina. Ma la partita è ancora aperta e in queste ore si stanno definendo gli ultimi “ritocchi diplomatici” per cercare di convincere i paesi indecisi che sarebbero in Europa, Africa e Asia. Finora Milano ha investito molto sulla sua candidatura nel mondo. Secondo Il Sole 24ore sarebbero stati spesi circa 15 milioni di euro raccolti dal Comitato, dagli sponsor e da altri donors.