Pannelli e pellicole fotovoltaiche riscalderanno le strutture olimpiche
Gli obiettivi: ridurre l’inquinamento del 50 per cento e i consumi del 20 - da La Stampa del 27.03.2008
27 March, 2008
<b>Maurizio Tropeano</b>
La Regione ha scelto i siti olimpici come simbolo di una politica energetica sostenibile che «sia in grado nel medio periodo di ridurre del 20% le emissioni di Co2 e trasformare quelli che oggi sono costi derivanti dall’importazione di petrolio e gas in risparmi e occasioni di sviluppo, crescita e creazione di posti di lavoro», spiega la presidente Mercedes Bresso. Si parte dal Palavela dove la Fondazione 20 marzo sta ultimando lo studio di fattibilità per ricoprire con un «cappotto» di celle solari la struttura dell’impianto sportivo e da lì agli altri impianti: PalaIsozaki e Arcate del Moi in testa.
Il progetto sarà finanziato con una parte dei 300 milioni di fondi comunitari che la giunta Bresso ha deciso di investire nei prossimi anni. Il primo bando che stanzia 140 milioni partirà il 31 marzo e domani agli operatori pubblici e privati saranno illustrati i criteri per presentare la richiesta di finanziamento. Le aree di intervento sono tre. La prima riservata alla imprese per la ricerca, la produzione e lo sfruttamento di energie rinnovabili. La seconda agli operatori pubblici per progetti di riqualificazione che garantiscono bassi consumi energetici. La terza: per la trasformazione di insediamenti industriali con involucri in assetto energetico. «La Regione - spiega Bresso - vuole da una parte stimolare la domanda di energia pulita e dall’altra favorire l’offerta da parte di industrie piemontesi di produzione delle tecnologie e dei materiale più adatti con l’obiettivo di raggiungere nel 2030 l’autonomia energetica».
Da qui il progetto sui siti olimpici. Lo studio di fattibilità sul Palavela che in Regione fa capo all’assessore Andrea Bairati si avvale della collaborazione del premio Nobel inglese, James Barber, padre della pellicola fotovoltaica, e degli studi del Politecnico sulle pellicole sottili e i film fotovoltaici. L’idea è quello di rivestire il tetto del Palavela con un «cappotto» composto una pellicola trasparente «in grado di assorbire meno energia di quelle al silicio ma che assicura una flessibilità maggiore nell’applicazione». Questo cappotto di pellicola può facilmente essere disteso su un tetto ampio e dalla forma particolare come il Palavela senza però modificarne la struttura. Ancora la presidente: «Stiamo valutando insieme con la regione Liguria la possibilità di produrre queste pellicole nello stabilimento Ferrania di Cairo Montenotte che produce pellicole per macchine fotografiche».
La domanda sarà stimolata anche attraverso la trasformazione energetica di ospedali e scuole. Il nuovo ospedale di Alba-Bra e Verduno costerà 30 milioni di euro in più ma una volta realizzato sarà completamente indipendente dal punto di vista della produzione di energia. Poi toccherà agli ospedali di Asti e Cuneo.
Il bando numero 3 prevede dei contributi alle aziende per la trasformazione degli insediamenti industriali. In via di definizione c’è l’adattamento dell’Interporto di Orbassano. Ma ci sono anche i privati. Il nuovo centro Ikea che sorgerà a Collegno, ad esempio, avrà i tetti ricoperti di pannelli solari.